Comunicato stampa

Osservatorio economico: indicatori positivi, con un aumento del 6,2% della ricchezza prodotta

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Il sistema produttivo del territorio Romagna – Forlì-Cesena e Rimini, dopo il difficile scenario che aveva contraddistinto l’anno 2020, nei primi nove/dieci mesi del 2021 ha cercato di consolidare la ripresa. Tutte le principali variabili economiche risultano, infatti, in crescita: imprese attive e localizzazioni, produzione industriale, volume d’affari delle costruzioni, vendite del commercio al dettaglio, fatturato del settore turismo, rapporti di lavoro dipendente, esportazioni e presenze turistiche. Lo scenario è accompagnato dalla decisa riduzione delle ore di cassa integrazione, in particolare di quella ordinaria (più strettamente legata alla pandemia). In tale contesto favorevole si rilevano, comunque, alcune problematiche relative al settore agricolo, legate specificamente alle criticità meteo. Situazione in chiaro-scuro, invece, per il credito alle imprese, con Forlì-Cesena che continua a registrare un incremento e Rimini che, al contrario, fa rilevare un calo nell’ultimo periodo, dopo circa un anno e mezzo di crescita. Fondamentale il supporto del Fondo di Garanzia, che, da un lato, ha permesso il pagamento dei debiti contratti e, dall’altro, ha finanziato la ripresa degli investimenti.

 

“Dopo i dati fortemente negativi che avevano contrassegnato il 2020, lo scenario generale è caratterizzato da un elemento che si può definire “rimbalzo tecnico”. Ciò è dovuto in gran parte al sostegno attivato dalle politiche economiche, monetarie e fiscali poste in atto a più livelli nella fase acuta della pandemia – osserva Alberto Zambianchi, Presidente della Camera di commercio della Romagna –. Attualmente, però, ci troviamo in una situazione in cui l’attività economica sta rallentando, a causa di strozzature nell’offerta e a causa di dinamiche elevate nei prezzi di materie prime e componenti, che sono tutti elementi negativi, i quali a loro volta vengono amplificati dalla prospettiva, purtroppo concreta, di ulteriori e nuove ondate pandemiche. È necessario, pertanto, valorizzare lo slancio del rimbalzo tecnico e consolidarlo attraverso uno “slalom”, che sia capace di bypassare i nuovi ostacoli che il sistema globale sta generando. Il compito primario delle Istituzioni, a partire da quelle territoriali, consisterà nel fornire supporto per il “presente”, condividendo visione e strumenti partecipativi, che rendano migliore possibile il “futuro”. Occorreranno un approccio e una visione che consentano il massimo dell’anticipazione e della capacità di fare, non solo quello che sarà necessario, ma, soprattutto, ciò che è veramente auspicabile. Occorre, cioè, impegnarsi al massimo sugli investimenti “strutturali e di sistema”, per innalzare la competitività del nostro Paese e per soddisfare le esigenze di un mondo e di comunità che cambiano velocemente e radicalmente. È il momento di fare scelte che consentano ai nostri Territori di attrarre i finanziamenti all’orizzonte, dal PNRR nazionale, ai nuovi fondi della Programmazione Europea 2021-27. Il primo augurio che formulo per il nuovo anno, quindi, va a tutte le nostre Istituzioni, di ogni livello, affinché possano attivare e consolidare una pianificazione strategica e una governance di alto profilo, capaci di tenere insieme le diverse dimensioni: sociale, economica - profit e non profit -, ambientale e sanitaria, per garantire, ai nostri Territori, alle nostre Imprese e alle persone, quel benessere e quello “sviluppo sostenibile” che meritano, sia tutti loro, sia le prossime generazioni”.

I dati aggiornati del territorio Romagna – Forlì-Cesena e Rimini

Al 31/12/2020 la circoscrizione territoriale della Camera di commercio della Romagna, che interessa le province di Forlì-Cesena e di Rimini, ha una superficie di oltre 3.240 kmq, comprende 55 Comuni con circa 730 mila abitanti (di cui il 10,9% stranieri); il 26 novembre 2021 la Regione Emilia-Romagna ha ufficializzato, con Legge Reg.le n. 18/2021, il passaggio dei comuni di Montecopiolo e Sassofeltrio dalla provincia di Pesaro e Urbino a quella di Rimini (già sancito dal 17 giugno con Legge n. 84/2021), portando quindi a 57 i comuni del territorio Romagna. Nel 2020 la stima del valore aggiunto nominale (dati Istituto Tagliacarne) del territorio Romagna è pari a 19,4 miliardi di euro (-8,2% sul 2019), mentre il valore aggiunto nominale pro capite ammonta a 26.615 euro.

Al 31/10/2021 risultano attive 71.362 imprese (sedi), in aumento rispetto al 31/10/2020 (+1,0%). L’imprenditorialità è particolarmente diffusa: 97 imprese attive ogni mille abitanti (89 in Emilia-Romagna, 87 in Italia).

I principali settori di attività economica del territorio Romagna sono quelli afferenti ai Servizi (27,1% del totale delle imprese attive), il Commercio (23,1%), le Costruzioni (15,1%), Agricoltura e pesca (12,2%), Alloggio e ristorazione (10,6%) e l’Industria Manifatturiera (8,4%).

I numeri pre crisi Covid delineano una realtà imprenditoriale articolata e intraprendente, caratterizzata da importanti specializzazioni e filiere: un mix produttivo composito nel quale alla rilevanza di un solido posizionamento nel settore primario (agricoltura e pesca) e secondario (manifattura) si affianca il ruolo di rilievo del terziario tradizionale (commercio, turismo) e di quello sempre più promettente del terziario avanzato e dei “grandi servizi” (cultura, università, sanità).

In base alle ultime previsioni Prometeia (rilasciate ad ottobre) per il 2021 si stima una crescita del valore aggiunto (a prezzi base e costanti) pari al 6,2% (+6,5% Emilia-Romagna, +6,1% Italia), a fronte di un 2020 archiviato con una perdita del 9,7%; aumento previsto anche per l’anno 2022, anche se con una variazione annua inferiore (+4,1%).

Focus: i dati aggiornati sull’economia della provincia di Forlì-Cesena

Il tessuto imprenditoriale provinciale, al 31/10/2021, è costituito da 36.605 imprese attive (sedi), in lieve aumento rispetto al 31/10/2020 (+0,4%). L’imprenditorialità è particolarmente diffusa: 93 imprese attive ogni mille abitanti (90 in Emilia-Romagna, 88 in Italia). Più della metà (il 57,1%) del totale delle imprese attive in provincia sono imprese individuali, mentre le società di capitale, pari al 19,4% del totale, rappresentano una quota progressivamente crescente. Riguardo alla dimensione d’impresa, ben il 93,5% del sistema imprenditoriale provinciale è costituito da aziende con meno di 10 addetti.

Stabile il numero delle imprese artigiane (11.784 al 30/09/2021) mentre si riduce il numero delle imprese cooperative (491 al 31/10/2021, -3,3% annuo).

Le start-up innovative al 29 novembre 2021 risultano 63 (+18,9% annuo); la maggior parte delle stesse (il 74,6%) opera nel macrosettore dei Servizi.

In merito all’andamento dei principali settori, la consistenza delle imprese agricole attive (6.295 unità al 31/10/2021) risulta in flessione dell’1,2% rispetto al 31/10/2020.

Sul fronte della zootecnia (65,1% della PLV provinciale), si registra un prezzo in aumento (+10,3% media gennaio-ottobre 2021 su medesimo periodo 2020) per il pollo da carne; uova: prezzo in flessione (-6,1% media gennaio-ottobre 2021 su stesso periodo 2020).

Le imprese del comparto pesca e acquacoltura, al 31 ottobre 2021, sono 93, in aumento (+5,7%) in termini tendenziali. Nel mercato ittico all’ingrosso di Cesenatico, nel periodo gennaio-giugno 2021, si rileva una contrazione delle quantità commercializzate (-10,5% sul medesimo periodo del 2020) e un incremento del valore del pescato (+4,0%), che risulta pari  a 3,0 milioni di euro.

I dati relativi all’industria manifatturiera, derivanti dall’indagine congiunturale della Camera della Romagna (rivolta a imprese con più di 9 addetti), al terzo trimestre 2021, evidenziano segnali positivi per produzione (+13,6% sul medesimo trimestre del 2020), fatturato (+17,2%), ordini interni (+13,3%) ed esteri (+31,3%); le performance ottenute nel trimestre di analisi, inoltre, influenzano positivamente il trend medio degli ultimi 12 mesi (+11,5% e +16,4% i dati medi, rispettivamente, della produzione e del fatturato). La ripresa della produzione (sui 12 mesi) investe tutti i comparti; i maggiori incrementi riguardano, nell’ordine, prodotti in metallo (+24,2%), mobili (+15,2%) e macchinari (+15,2%). In tale contesto, si inserisce la crescita, seppur lieve, della dinamica occupazionale degli ultimi 12 mesi (+0,5%). In merito, infine, alla struttura produttiva, si rileva un calo dello 0,6% della consistenza delle imprese manifatturiere attive al 31/10/2021 (3.435 unità), rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.

Nel settore delle costruzioni (5.677 unità a fine ottobre 2021) si riscontra un incremento annuo del numero di imprese attive (+2,1%), correlato ad una espansione del volume d’affari nel terzo trimestre, sostenuto dagli incentivi statali e dal driver turismo: +7,4% rispetto all’analogo periodo del 2020 (fonte: indagine congiunturale di Unioncamere Emilia-Romagna).

Per ciò che concerne il commercio al dettaglio, le vendite nel terzo trimestre 2021, in termini tendenziali, risultano in aumento (+1,9% sul terzo trimestre 2020), grazie al comparto non alimentare (+2,1%), mentre cala l’alimentare (-0,9%); riguardo alla dimensione, piccola, media e grande distribuzione sono caratterizzate da un incremento, più alto nella media (+3,5%). In termini di numerosità, le imprese del commercio al dettaglio risultano in calo annuo dello 0,8% (3.925 aziende al 31/10/2021). Diminuisce, inoltre, la consistenza delle imprese nel settore del commercio nel suo complesso (ingrosso, dettaglio e riparazioni autoveicoli), che conta 7.842 imprese al 31/10/2021 (-1,3% rispetto al 31/10/2020).

Nel periodo gennaio-settembre 2021 crescono le esportazioni in provincia di Forlì-Cesena (pari a 2.948 milioni di euro): +18,7% rispetto ai primi nove mesi del 2020, variazione simile a quella regionale ma inferiore al dato nazionale (+20,1%). In aumento risultano le esportazioni dei principali prodotti (rispettivamente, +32,8% i tubi, i condotti, i profilati cavi e gli accessori in acciaio, +47,3% i mobili e +23,8% gli articoli sportivi) e verso i principali Paesi (nell’ordine, +29,1% la Francia, +16,2% la Germania e +22,8% gli Stati Uniti). Positivo il saldo commerciale (differenza tra esportazioni e importazioni) fatto rilevare nei primi nove mesi del 2021 (+1.478 milioni di euro), in crescita del 13,0% rispetto a quello registrato nello stesso periodo dell’anno precedente.

Positive anche le variabili che afferiscono al turismo. Le imprese attive dei servizi di alloggio e ristorazione (2.782 unità al 31/10/2021) sono in aumento rispetto al 31/10/2020 (+1,6%).

I dati provvisori relativi al movimento turistico, riferiti al periodo gennaio-settembre 2021, rilevano un deciso incremento annuo degli arrivi, pari al 34,8%, e delle presenze, del 39,8%; nello specifico, aumentano sia le presenze italiane (+32,3%) sia, soprattutto, quelle straniere (+116,3%). Alla ripresa del turismo si accompagna anche la crescita, nel terzo trimestre di quest’anno, del fatturato dell’intero settore (+11,8% rispetto al terzo trimestre 2020, indagine congiunturale Unioncamere E-R).

Le imprese attive nel settore “trasporti di merci su strada” risultano in calo annuo del 2,3% (961 unità al 31/10/2021), analogamente alla dinamica del settore principale, trasporti e magazzinaggio (1.242 unità, -2,4%). Il movimento passeggeri, nel periodo gennaio-ottobre 2021, all’aeroporto Ridolfi di Forlì (riaperto quest’anno al traffico commerciale) registra 12.938 arrivi e 13.044 partenze; il movimento aeromobili, invece, rileva, rispettivamente, 446 arrivi e 453 partenze.

I dati ISTAT Forze di lavoro relativi al 2020 (media annuale), rilevano per la provincia di
Forlì-Cesena:

- un tasso di attività 15-64 anni (74,1%) superiore al dato regionale (73,0%) e alla media nazionale (64,1%);

- un tasso di occupazione 15-64 anni (70,1%) migliore sia del dato regionale (68,8%) sia di quello nazionale (58,1%);

- un tasso di disoccupazione 15 anni e più (5,2%) inferiore sia alla media regionale (5,7%) sia al dato nazionale (9,2%);

- un tasso di disoccupazione giovanile 15-24 anni (17,6%) più basso rispetto a quello dell’Emilia-Romagna (21,3%) e dell’Italia (29,4%).

Si dimezzano, nel periodo gennaio-ottobre 2021, le ore autorizzate di Cassa Integrazione Guadagni (9,7 milioni): -50,2%, infatti, rispetto ai primi dieci mesi del 2020. La flessione è comune a tutte le sue tipologie (ordinaria, straordinaria e deroga). La CIG ordinaria, in contrazione del 53,2%, costituisce la maggioranza delle ore autorizzate (il 73,6%), seguita dalla CIG in deroga (-38,1%, 25,2% del totale), mentre è ormai quasi del tutto residuale quella straordinaria (-60,6%, 1,2%). La maggior parte delle ore totali di CIG autorizzate si riscontra nel manifatturiero (64,9%), a cui seguono commercio (10,7%) e alloggio e ristorazione (8,6%); quest’ultimo rappresenta l’unico settore, tra i principali, che registra una crescita della CIG.

Positivo il saldo attivazioni-cessazioni dei rapporti di lavoro dipendente nel periodo
gennaio-agosto 2021, grazie alle assunzioni di personale a tempo determinato, somministrato e in apprendistato, da un lato, e verso i settori del commercio, alloggio e ristorazione, dall’altro: +1.095 unità.

Come sostegno economico di contrasto alla povertà, nel periodo gennaio-ottobre 2021 sono 3.268 i nuclei familiari che hanno percepito almeno una mensilità del reddito di cittadinanza, con un importo medio mensile di 468 euro (+4,3% sull’importo medio mensile 2020); 574 nuclei familiari hanno percepito, invece, la pensione di cittadinanza, con un importo medio mensile di 233 euro (+11,4% sull’importo medio mensile 2020).

Riguardo all’andamento del credito, al 30/09/2021 i prestiti totali ammontano a 11.387 milioni di euro, di cui il 60,3% erogato alle imprese. Rispetto al 30/09/2020 si rileva un incremento dell’1,6% dei prestiti concessi; nel dettaglio, aumentano sia i prestiti alle imprese, dell’1,1%, sia quelli verso le famiglie, del 4,2%. Riguardo ai primi, si registra un incremento sostanziale verso il macrosettore dei servizi (+7,3%) e una diminuzione verso il manifatturiero (-2,4%) e le costruzioni (-5,6%). Si evidenzia, inoltre, la decisa crescita annua dei depositi (+8,5%, 12.433 milioni di euro di consistenza a fine settembre 2021). L’incidenza delle sofferenze sui prestiti totali (dato aggiornato al secondo trimestre 2021) risulta pari al 3,6% (Emilia-Romagna: 2,8%, Italia: 2,6%), con un trend in calo; in tale contesto, migliora anche il tasso di deterioramento del credito rilevato in provincia nel terzo trimestre 2021 (1,1%), rispetto a quello fatto segnare nello stesso periodo dell’anno precedente (2,1%).  

In relazione al Fondo di Garanzia per le PMI, la cui operatività è stata modificata e ampliata dalle specifiche disposizioni per il contrasto della crisi da Covid-19, dal 21 marzo 2020 al 21 novembre 2021 (20 mesi esatti d’azione), in provincia di Forlì-Cesena sono state registrate 21.416 operazioni di finanziamento (9,0% del totale regionale), per un importo finanziato pari a 1.979 milioni di euro (92mila euro l’importo finanziato medio).

In base alle ultime previsioni Prometeia (rilasciate ad ottobre) per il 2021 si stima una crescita del valore aggiunto (a prezzi base e costanti) pari al 6,7% (+6,5% Emilia-Romagna, +6,1% Italia), a fronte di un 2020 archiviato con una perdita del 9,5%; aumento previsto anche per l’anno 2022, anche se con una variazione annua inferiore (+4,2%).

Focus: i dati aggiornati sull’economia della provincia di Rimini

Il tessuto imprenditoriale provinciale, al 31/10/2021, è costituito da 34.757 imprese attive (sedi), in aumento rispetto al 31/10/2020 (+1,7%). L’imprenditorialità è molto diffusa: 104 imprese attive ogni mille abitanti (90 in Emilia-Romagna, 88 in Italia). Più della metà (il 51,8%) del totale delle imprese attive in provincia sono imprese individuali, mentre le società di capitale, pari al 22,2% del totale, rappresentano una quota progressivamente crescente. Riguardo alla dimensione d’impresa, ben il 93,4% del sistema imprenditoriale provinciale è costituito da aziende con meno di 10 addetti.

In crescita il numero delle imprese artigiane (9.630 unità al 30/09/2021, +1,2% rispetto allo stesso periodo del 2020) mentre diminuisce il numero delle imprese cooperative (274 unità al 31/10/2021, -1,4% annuo).

Le start-up innovative al 29 novembre 2021 risultano 100 (+7,5% annuo); la maggior parte delle stesse (il 74,0%) opera nel macrosettore dei Servizi.

Riguardo ai principali settori, al 31/10/2021 si contano 2.420 imprese agricole attive, sostanzialmente stabili rispetto al medesimo periodo del 2020 (-0,2%); in flessione, invece, le imprese attive del comparto pesca e acquacoltura (191 unità, -4,0%). Nel mercato ittico all’ingrosso di Rimini, nel periodo gennaio-agosto 2021, si rileva una flessione delle quantità commercializzate (-5,5% sul medesimo periodo del 2020) e un incremento del valore del pescato (+4,8%), che risulta pari a 6,4 milioni di euro.

I dati relativi all’industria manifatturiera, derivanti dall’indagine congiunturale di Unioncamere Emilia-Romagna, al terzo trimestre 2021, mostrano segnali molto positivi per produzione (+13,0% sullo stesso trimestre del 2020), fatturato (+12,9%) e ordinativi (+13,6%). Dal punto di vista strutturale, si rileva una stabilità della consistenza delle imprese manifatturiere attive al 31/10/2021 (2.526 unità), rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.

Nel settore delle costruzioni (5.069 unità a fine ottobre 2021) si riscontra un incremento annuo del numero di imprese attive (+4,2%), correlato ad una espansione del volume d’affari nel terzo trimestre, sostenuto dagli incentivi statali e dal driver turismo: +7,4% rispetto all’analogo periodo del 2020 (fonte: indagine congiunturale di Unioncamere Emilia-Romagna).

Per ciò che concerne il commercio al dettaglio, le vendite nel terzo trimestre 2021, in termini tendenziali, risultano in aumento (+2,9% sul terzo trimestre 2020), grazie al comparto sia alimentare (+5,0%) sia non alimentare (+2,4%); riguardo alla dimensione, piccola, media e grande distribuzione sono caratterizzate da un incremento, più alto nella grande (+4,1%). In termini di numerosità, le imprese attive del commercio al dettaglio (4.849 aziende al 31/10/2021) risultano in calo annuo (-0,6%); sostanzialmente stabile, invece, la consistenza delle imprese nel settore del commercio nel suo complesso (ingrosso, dettaglio e riparazioni autoveicoli), che conta 8.666 imprese al 31/10/2021 (+0,2% rispetto al 31/10/2020).

Nel periodo gennaio-settembre 2021 crescono le esportazioni in provincia di Rimini (pari a 1.947 milioni di euro): +19,9% rispetto ai primi nove mesi del 2020, variazione superiore a quella regionale (+18,7%) e inferiore, ma in misura lieve, al dato nazionale (+20,1%). In aumento risultano le esportazioni di due dei tre principali prodotti (rispettivamente, +37,7% le macchine utensili e per la formatura dei metalli e +37,9% le navi e imbarcazioni), mentre sono in calo gli articoli di abbigliamento (-2,5%); incremento dell’export anche verso i principali Paesi (nell’ordine, +60,6% gli Stati Uniti, +21,7% la Francia e +13,5% la Germania). Positivo il saldo commerciale (differenza tra esportazioni e importazioni) fatto rilevare nei primi nove mesi del 2021 (+1.105 milioni di euro), in crescita del 15,0% rispetto a quello registrato nello stesso periodo dell’anno precedente.

Positive anche le variabili che afferiscono al turismo. Le imprese attive dei servizi di alloggio e ristorazione (4.782 unità al 31/10/2021) sono in aumento rispetto al 31/10/2020 (+1,6%).

I dati provvisori relativi al movimento turistico, riferiti al periodo gennaio-settembre 2021, rilevano un deciso incremento annuo degli arrivi, pari al 26,3%, e delle presenze, del 33,5%; nello specifico, aumentano sia le presenze italiane (+30,2%) sia, soprattutto, quelle straniere (+54,4%). Alla ripresa del turismo si accompagna anche la crescita, nel terzo trimestre di quest’anno, del fatturato dell’intero settore (+12,7% rispetto al terzo trimestre 2020, indagine congiunturale Unioncamere E-R).

Le imprese attive nel settore “trasporti di merci su strada” risultano in calo annuo del 2,1% (568 unità al 31/10/2021), analogamente alla dinamica del settore principale, trasporti e magazzinaggio (936 unità, -0,8%). Molto positivi, nel periodo gennaio-ottobre 2021, i dati sul movimento passeggeri all’aeroporto Fellini di Rimini: +74,8% di arrivi (31.554 unità) e +67,2% di partenze (31.389 unità), infatti, rispetto al medesimo intervallo del 2020. Aumento annuo anche per il movimento aeromobili: +3,6% di arrivi (314 unità) e +4,0% di partenze (314 unità).

I dati ISTAT Forze di lavoro relativi al 2020 (media annua), rilevano per la provincia di Rimini:

- un tasso di attività 15-64 anni (70,5%) inferiore al dato regionale (73,0%) ma superiore a quello nazionale (64,1%);

- un tasso di occupazione 15-64 anni (63,4%) più basso del dato regionale (68,8%) ma migliore di quello nazionale (58,1%);

- un tasso di disoccupazione 15 anni e più (9,8%) più elevato sia della media regionale (5,7%) sia di quella nazionale (9,2%);

- un tasso di disoccupazione giovanile 15-24 anni (37,5%) maggiore rispetto a quello dell’Emilia-Romagna (21,3%) e dell’Italia (29,4%).

Si riducono di più di un terzo, nel periodo gennaio-ottobre 2021, le ore autorizzate di Cassa Integrazione Guadagni (10,4 milioni): -35,8%, infatti, rispetto ai primi dieci mesi del 2020. La flessione riguarda la CIG ordinaria (-42,5%), che costituisce la maggioranza delle ore autorizzate (il 57,0%), e quella in deroga (-26,8%, 38,3% del totale), mentre aumenta la CIG straordinaria (+11,6%, 4,7%). Praticamente, la metà delle ore totali di CIG autorizzate si riscontra nel manifatturiero (51,0%), a cui seguono commercio (20,6%) e alloggio e ristorazione (9,1%); quest’ultimo rappresenta l’unico settore, tra i principali, che registra un incremento della CIG.

Positivo il saldo attivazioni-cessazioni dei rapporti di lavoro dipendente nel periodo
gennaio-agosto 2021, grazie alle assunzioni di personale a tempo determinato, somministrato e in apprendistato, da un lato, e verso i settori del commercio, alloggio e ristorazione, dall’altro: +4.992 unità.

Come sostegno economico di contrasto alla povertà, nel periodo gennaio-ottobre 2021 sono 4.050 i nuclei familiari che hanno percepito almeno una mensilità del reddito di cittadinanza, con un importo medio mensile di 471 euro (+2,6% sull’importo medio mensile 2020); 684 nuclei familiari hanno percepito, invece, la pensione di cittadinanza, con un importo medio mensile di 268 euro (+7,1% sull’importo medio mensile 2020).

Riguardo all’andamento del credito, al 30/09/2021 i prestiti totali ammontano a 8.901 milioni di euro, di cui il 59,1% erogato alle imprese. Rispetto al 30/09/2020 si rileva una sostanziale stabilità dei prestiti concessi (-0,2%); nel dettaglio, si registra un calo dei prestiti alle imprese dell’1,9%, a cui si contrappone la crescita di quelli alle famiglie, pari al 3,6%. Riguardo ai primi, si rileva la diminuzione verso il manifatturiero (-2,2%) e il macrosettore dei servizi (-2,8%) e un lieve incremento verso le costruzioni (+0,5%). Si evidenzia, inoltre, la decisa crescita annua dei depositi (+10,5%, 11.508 milioni di euro di consistenza a fine settembre 2021). L’incidenza delle sofferenze sui prestiti totali (dato aggiornato al secondo trimestre 2021) risulta pari al 3,4% (Emilia-Romagna: 2,8%, Italia: 2,6%), con un trend in calo; in tale contesto, migliora anche il tasso di deterioramento del credito rilevato in provincia nel terzo trimestre 2021 (1,2%), rispetto a quello fatto segnare nello stesso periodo dell’anno precedente (1,8%).

In relazione al Fondo di Garanzia per le PMI, la cui operatività è stata modificata e ampliata dalle specifiche disposizioni per il contrasto della crisi da Covid-19, dal 21 marzo 2020 al 21 novembre 2021 (20 mesi esatti d’azione), in provincia di Rimini sono state registrate 20.546 operazioni di finanziamento (8,6% del totale regionale), per un importo finanziato pari a 1.418 milioni di euro (69mila euro l’importo finanziato medio).

In base alle ultime previsioni Prometeia (rilasciate ad ottobre) per il 2021 si stima una crescita del valore aggiunto (a prezzi base e costanti) pari al 5,6% (+6,5% Emilia-Romagna, +6,1% Italia), a fronte di un 2020 archiviato con una perdita del 9,8%; aumento previsto anche per l’anno 2022, anche se con una variazione annua inferiore (+4,0%).

 

Attraverso l’Osservatorio Economico la Camera di commercio della Romagna supporta dal punto di vista informativo la governance del proprio territorio di riferimento con analisi articolate e tempestive e con focus di approfondimento per le province di Forlì-Cesena e di Rimini.

Osservatorio economico: https://www.romagna.camcom.it/informazione-economico-statistica/osservatorio-congiunturale/index.htm?ID_D=294

Rapporto sull'economia 2020: https://www.romagna.camcom.it/informazione-economico-statistica/rapporto-sulleconomia/index.htm?ID_D=268

Per informazioni e approfondimenti: informazioneeconomica@romagna.camcom.it

 

[Comunicato stampa n. 110 del 14 dicemrbe 2021]