Rapporto sull’Economia 2020: dinamiche, scenari e strategie
Presentazione dell’annuale Rapporto sull’Economia, elaborato dall’ufficio Statistica e Studi della Camera di commercio della Romagna. Dalle analisi realizzate, relative al 2020 e agli scenari, anche nel Sistema produttivo dell’area Romagna – Forlì-Cesena e Rimini, si evidenziano tutte le difficoltà di un contesto imprevedibile, assolutamente straordinario e dominato dagli effetti gravissimi della pandemia da Covid-19.
La Camera di commercio della Romagna – Forlì-Cesena e Rimini ha presentato, lunedì 22 marzo 2021, il “Rapporto sull’Economia 2020 e scenari”, documento di analisi economica realizzato dall’ufficio Informazione economica dell’Ente. Dall’analisi dei principali indicatori riferiti all’anno 2020, in termini di variazioni tendenziali, rispetto al 2019, si deduce chiaramente la situazione di grave difficoltà che interessa anche i territori provinciali.
La presentazione del rapporto, realizzata con il sostegno della Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì e in media partner con l’Associazione PA Social, si è svolta online, in diretta web e social. La moderazione “da studio” (approntato nella Sala Bonavita della sede camerale di Forlì) è stata a cura della giornalista Simona Branchetti.
L’evento è stato aperto dal saluto della Ministra dell’Università e Ricerca, Maria Cristina Messa, che ha parlato dell’importanza della collaborazione pubblico-privato, della ricerca scientifica, di riqualificazione urbana e di “co-petizione”, cooperare competendo, per migliorare facendo leva su tutti i saperi e sulla loro interazione.
È seguito il contributo video di Piero Bassetti, presidente della Fondazione Bassetti, che si occupa di “responsabilità dell’innovazione” e Globus e Locus, Associazione con l’obiettivo di promuovere l’analisi delle problematiche legate alla dialettica tra globale e locale. Bassetti ha ricordato che, all’uscita del tunnel che stiamo attraversando, ci troveremo tutti in un mondo nuovo e ha espresso la convinzione personale che in quel contesto, poche aree avranno la capacità di entrarci con quella creatività che i nostri territori hanno già dimostrato in passato.
Dopo i saluti introduttivi del Presidente Alberto Zambianchi, Roberto Albonetti, Segretario generale della Camera ha commentato i principali dati economici per le province di Forlì-Cesena e Rimini, con un’ottica, non solo di analisi, ma anche di lettura degli scenari e delle possibili azioni future.
“Troppo spesso, oggigiorno, la grande assente dal dibattito pubblico, dai titoli dei giornali e anche da molte scelte politiche e istituzionali è la realtà. Dominano umori ed emozioni, e così viene meno quel confronto leale della ragione con i dati di realtà che fa dell’uomo, per dirla con Aristotele, un “animale razionale” - ha dichiarato Roberto Albonetti, Segretario Generale della Camera di commercio della Romagna -. Ripartire dai dati è quindi il più grande contributo che possiamo dare alla società. Non dobbiamo avere l’illusione di poter prevedere e controllare tutto, ma dobbiamo essere consapevoli che il continuo confronto con il grande patrimonio di informazioni e conoscenze oggi disponibili consente di orientare scelte e strategie. Più è incerto e imprevedibile il contesto, quindi, più è necessario disporre di dati affidabili e continuamente aggiornati. La analisi dell’Osservatorio Economico della Camera di commercio e il Rapporto sull’Economia presentato oggi vogliono essere un contributo in questa direzione, messo a disposizione gratuitamente di tutto l’ecosistema economico e produttivo del nostro territorio”.
I dati tendenziali 2020 (confronto sullo stesso periodo 2019) restituiscono un quadro di complessiva difficoltà di tutta l’economia, compresa quella romagnola:
-Le imprese attive calano dello 0,3%, diminuiscono le sedi di impresa e le localizzazioni. Si confermano però livelli tuttora molto elevati di imprenditorialità (96 imprese attive ogni 1000 abitanti rispetto a 86 a livello nazionale);
-I livelli occupazionali sono in calo (-2,3%) e aumenta la disoccupazione (+0,7%), specialmente giovanile (+10,3%) e soprattutto nel Riminese, mentre sulle altre fasce il calo è nettamente minore e varia tra il 2 e il 5%.
-Nello specifico territorio di Forlì-Cesena è particolarmente evidente il divario occupazionale tra uomini e donne: infatti l'occupazione maschile è aumentata del 2% a discapito di quella femminile che risulta diminuita del 6%. Ovvero, 8 punti percentuali di differenza contro i soli 2 a livello regionale (la variazione nell’occupazione maschile e femminile a livello regionale è rispettivamente del -1% e del -3% ).
-Oltre all’età conta la carriera alle spalle, specialmente su alcuni comparti ad alta interazione personale. Tra i casi di rilievo, si può citare il settore dello spettacolo che in alcune zone di Italia ha fatto registrare un calo dei contratti relativi a un primo impiego quasi “doppio” rispetto al calo subito dai lavoratori con esperienza consolidata (52% contro 32%).
-C’è un incremento elevatissimo delle ore autorizzate di CIG (+1717,2%) (disposizioni straordinarie) e un ampio ricorso agli altri ammortizzatori (es. Covid Bonus 600 euro);
-Si segnala un forte calo della produzione industriale (-11%; in positivo l’alimentare);
-Si registra una flessione netta delle esportazioni, -11% superiore alla media regionale (-8.2%) e nazionale (-9.7%) (in positivo solo il mobile imbottito; in negativo tutti i principali paesi di destinazione);
-Il trend economico negativo nel nostro territorio colpisce più fortemente le piccole imprese che vedono un calo di produzione, fatturato e ordinativi quasi doppio rispetto alle aziende più strutturate (sui primi 3 trimestri 2020 il calo dei tre indicatori sugli stessi 3 trimestri 2019 si aggira intorno al 16% per le imprese con meno di 10 dipendenti mentre per le imprese con oltre 50 dipendenti il calo è di 10%, 9% e 7,07% per produzione, fatturato e ordinativi rispettivamente).
-Ovviamente le presenze turistiche sono in forte calo (-43,5%) anche se in misura minore rispetto al dato regionale (-44,5%) e nazionale (-52,3%)
-Il rapporto tra posti vacanti e disoccupazione ha toccato il punto minimo dell’efficienza del mercato del lavoro in Italia: nel 2020 un’impresa su tre non riusciva a trovare le persone idonee a garantire 1,2 milioni di contratti di lavoro (tasso di posti vacanti circa 1%), specialmente per carenza di competenze digitali ormai richieste in sei assunzioni su dieci. In particolare, sul totale delle imprese, l’8,7a Rimini e il 10,7% a Forlì Cesena dichiarano di dover assumere. Purtroppo, in entrambe le province oltre il 30% delle professioni per le quali vi sono posti vacanti sono considerate difficili da reperire.
In termini di previsioni, secondo lo Scenario Prometeia le prospettive di ripresa per il 2021 indicano un aumento del valore aggiunto stimato al 5% (rispetto al 5,4% regionale e a 4,9% Italia)
Le esportazioni sono previste in aumento del 7,4% rispetto all’incremento del 6,8% previsto per la regione e al 7,1% previsto per l’Italia. Tra i macrosettori che traineranno la ripresa vi sono le Costruzioni e il Manifatturiero.
“Quali considerazioni possiamo dedurre dai dati presentati? - ha commentato Roberto Albonetti dopo l’esposizione dei dati - La straordinaria gravità della crisi e il suo prolungarsi hanno messo in discussione tutte le dimensioni operative e strategiche delle imprese. Ci troviamo quindi ad affrontare un contesto profondamente mutato, probabilmente in maniera irreversibile. Come ha ricordato Draghi nel suo discorso di insediamento al Senato “uscire dalla pandemia non sarà come riaccendere la luce”. La crisi ha colpito in modo asimmetrico territori, settori, tipologie di imprese e di lavoratori penalizzando: i mix produttivi caratterizzati da comparti ad alta interazione personale (come il turismo e i servizi alla persona) e le imprese meno strutturate (a partire da quelle artigiane), i giovani, le donne e i soggetti meno qualificati. Per questo sono urgenti investimenti in formazione / riqualificazione / innovazione. Interventi che non sono favoriti dal calo del fatturato, dai problemi di liquidità e dall’incertezza delle prospettive (che hanno ovviamente messo in discussione molti progetti imprenditoriali), ma proprio per questo quanto mai necessari. Le misure “tampone” in termini di ammortizzatori sociali e il sostegno al credito (principalmente attraverso le operazioni con il Fondo di garanzia) sono ancora necessarie, ma non bastano più. Inoltre, la vera ripresa economica dipenderà anche dal successo del piano vaccinale. Il nostro territorio può contare, anche sulla forte reattività e la capacità di risposta del nostro sistema produttivo, che ha tempestivamente ripreso livelli produzione efficaci appena le misure di contenimento sono state allentate”.
“Ci chiediamo tutti quale sarà la direzione verso cui si svilupperà la “nuova economia” post pandemica – ha proseguito Albonetti -. Senza dubbio una direzione è quella della competenza e dell’innovazione. Il ricorso allo smart working e al digitale ha comportato un upgrade forzato del nostro sistema economico e sociale, che rappresenta un punto di non ritorno. Altre due dimensioni cruciali sono tempo e velocità di risposta, che determinano in gran parte la capacità di successo per tutti gli attori (imprese, istituzioni, persone). Allo stesso modo, l’emergenza è diventata una dimensione organizzativa sulla quale investire stabilmente, bisogna essere pronti al cambiamento e rapidi nell’implementarlo. Infine, occorre comprendere in che direzione e con che forme si svilupperà la relazione delle imprese con l’estero e con i mercati globali. Le esportazioni giocano un ruolo importante e più ancora le catene del valore internazionali, a differenza di quanto accaduto nel 2008, ma esportazioni e filiere devono cambiare direzione e trovare nuove strade. Siamo davanti a fenomeni di de-globalizzazione: è continuato il movimento delle merci, ma diminuito quello delle persone; si è confermata cruciale l’internazionalizzazione di alcuni settori ritenuti strategici ma con un accorciamento delle filiere e fenomeni di reshoring”.
“Siamo immersi in un contesto ancora largamente imprevedibile. Per questo è urgente che tutte le nostre forze - economiche, sociali e politiche - si uniscano in uno sforzo comune, finalizzato, da un lato a valorizzare i nostri punti di forza, dall’altro, ad affrontare un mondo che è cambiato, e che quindi chiede idee e forme, anche di impresa, diverse dal passato - ha dichiarato in conclusione Roberto Albonetti - Tra i principali punti di forza che le Camere di commercio possono mettere a disposizione della crescita del territorio ci sono i dati, un asset strategico che deve e può essere valorizzato sfruttando tecnologie innovative, quali l’intelligenza artificiale e la blockchain, nel costante rispetto delle normative vigenti in ambito privacy, e dalla collaborazione con tutti gli attori del territorio. È grazie a una forte sinergia tra dati, tecnologie e conoscenza del territorio che le Camere di commercio potranno supportare i policy maker nel basarsi su evidenze oggettive ottenute dall’elaborazione e analisi di dati per prendere decisioni aderenti ai bisogni e alle potenzialità del territorio. In parallelo, gli sforzi messi in piedi dal network nazionale delle Camere di commercio per creare un fascicolo elettronico d’impresa saranno di grande facilitazione alle imprese per l’accesso a ristori e ai sostegni del Next Generation EU in quanto potranno ottenere le certificazioni necessarie a dare evidenza della soddisfazione dei criteri di ammissibilità a una misura, senza dover farsi carico di recuperare la documentazione, minimizzando tempi, costi e rischi di possibili ricorsi”.
All’evento, sono intervenuti relatori autorevoli. Il contributo di Carlo Cottarelli, Direttore Osservatorio Conti Pubblici - Università Cattolica si è focalizzato su "NEXT generation EU: quali strumenti a favore dei giovani". Massimiliano Valerii, Direttore generale del CENSIS - Centro Studi Investimenti Sociali è intervenuto su "Società e pandemia: i giovani nel nuovo scenario". Carlo Ratti, Founder del CRA - Carlo Ratti Associati e Director di MIT Senseable City Lab ha raccontato l’esperienza di "Senseable Start-Up - storia di un'invenzione diventata innovazione"
Tutti gli interventi si sono alternati ad altri contributi video di imprenditori di diversi settori che hanno illustrato come è cambiato il loro lavoro, il fare impresa nel 2020. Sono, perciò, state ascoltate le testimonianze di Alberto Galassi, AD Ferretti Group, Bruno Piraccini, Presidente di Orogel e 𝗠𝗶𝗿𝗸𝗼 𝗖𝗮𝘀𝗮𝗱𝗲𝗶, cantante, musicista e leader dell'Orchestra Casadei, cha ha posto l’attenzione sulle difficoltà di tutti i lavoratori del mondo dello spettacolo.
Grazie alla disponibilità del figlio, nel corso del’evento è stato trasmesso un video, tributo a Raoul Casadei, ambasciatore della Romagna in tutto il mondo, da poco scomparso.
L’evento si è concluso, inoltre, con il live della canzone Romagna Capitale, scritta dallo stesso Raoul.
Il Rapporto completo, le sezioni relative ai territori di Forlì-Cesena e di Rimini e i materiali di sintesi sono pubblicati nel sito www.romagna.camcom.it, alla pagina dedicata all’evento e alla pagina del Rapporto sull’Economia.
[Comunicato stampa n. 25 del 22 marzo 2021]