La situazione economica del territorio Romagna: i dati pre-consuntivi del 2019
Presentati a Forlì, nella sede della Camera di commercio, i dati economici relativi al territorio Romagna e alle sue province di riferimento (Forlì-Cesena e Rimini). Dai dati pre-consuntivi del 2019 emerge che il sistema produttivo sta risentendo dello scenario generale di incertezza e mostra segnali di rallentamento; si confermano comunque performance positive in alcuni settori e migliora la dinamica delle esportazioni rispetto a quanto rilevato nella prima parte dell’anno. Nel complesso, le stime a consuntivo confermano una buona crescita del valore aggiunto nel 2018 su base annua (+1,7%), leggermente superiore alla Regione, che è al vertice per incremento a livello nazionale. Per il 2019 si prevede un aumento più contenuto (+0,3%) ma con una ripresa più decisa nel 2020 (+1,0%).
19 dicembre 2019 - La Camera di commercio ha presentato, nella propria sede di Forlì, i dati economici pre-consuntivi del 2019 relativi al territorio Romagna, con focus sulle province di Forlì-Cesena e Rimini. All’incontro con i giornalisti era presente il Presidente dell’Ente Camerale, Alberto Zambianchi.
Dai dati pre-consuntivi 2019 dell’Osservatorio economico camerale, elaborati dall’Ufficio Informazione economica dell’Ente, emerge che il sistema produttivo di riferimento della Camera della Romagna – Forlì-Cesena e Rimini pur registrando un generale rallentamento dovuto ad uno scenario generale particolarmente complesso e incerto, sta mantenendo performance positive in alcuni settori. Aumentano, infatti, il volume d’affari nel comparto delle costruzioni e le vendite del commercio al dettaglio nella grande distribuzione, diminuisce l’incidenza delle sofferenze bancarie (sui prestiti totali), calano le ore di cassa integrazione e si consolida la crescita dell’export. Stabilità, infine, delle presenze turistiche rispetto ad un’annata precedente da record. Difficoltà si registrano, invece, per il composito settore agricolo e per la produzione nelle imprese manifatturiere. Si confermano inoltre una diffusa scarsa redditività e una dinamica dei prestiti bancari alle imprese ancora negativa.
Nel complesso, gli scenari, predisposti da Prometeia e aggiornati ad ottobre, indicano una crescita a consuntivo per il 2018 superiore a quella media regionale. Per il 2019 prevedono un incremento del valore aggiunto provinciale più contenuto rispetto alla variazione registrata nel 2018 ma in ripresa nel 2020.
“Anche il sistema economico delle province di Forlì-Cesena e di Rimini risente dello scenario generale di incertezza e di rallentamento, ma si confermano comunque performance positive in alcuni settori e migliora la dinamica delle esportazioni rispetto a quanto rilevato nella prima parte dell’anno – commenta Alberto Zambianchi, Presidente della Camera di commercio della Romagna –. In questo contesto, però, la Camera, nel suo ruolo di soggetto pubblico finalizzato al sostegno dello sviluppo del territorio, supporta concretamente il tessuto imprenditoriale con azioni strutturate e di tutela degli interessi generali del sistema economico e sociale. Dalla sua costituzione, tre anni fa, la Camera della Romagna eroga servizi ad elevato valore aggiunto indispensabili per le imprese: tutti finalizzati a migliorare la competitività e l’attrattività del Sistema Territoriale.
Va quindi ribadito che, in questi anni, seppure con un diritto annuale ridotto dalla legge di riforma, la Camera ha erogato quasi 1.100.000 euro di voucher alle imprese per la digitalizzazione, oltre 1.200.000 euro di contributi per la promozione del territorio e del turismo, oltre 400.000 euro di contributi per l’alternanza scuola-lavoro; quasi 580.000 euro di voucher erogati alle imprese per l’internazionalizzazione e 450.000 euro di contributi per fiere all’estero, oltre 1.700.000 euro di contributi a fondo perduto e in apporto al fondo rischi dei Confidi per il credito alle imprese. Senza dimenticare il buon andamento della “macchina istituzionale” che si può chiaramente desumere da alcuni dei principali macro indicatori: un bilancio in sostanziale equilibrio economico, la tempestività nei pagamenti che si attesta a 9,75 giorni prima della scadenza, il 78% di autofinanziamento della propria azienda Speciale CISE (in costante aumento: 67% nel 2013)”.
I dati aggiornati del territorio Romagna – Forlì-Cesena e Rimini
La circoscrizione territoriale della Camera di commercio della Romagna, che interessa le province di Forlì-Cesena e di Rimini, ha una superficie di oltre 3.240 kmq, comprende 55 Comuni con circa 734 mila abitanti (di cui l’11,0% stranieri). Nel 2018 la stima del valore aggiunto nominale (dati Istituto Tagliacarne) del territorio Romagna è stata pari a 20,8 miliardi di euro (+2,3% sul 2017), mentre il valore aggiunto nominale pro capite ammonta a 28.427 euro.
Al 30/9/2019 risultano attive 88.676 localizzazioni (sedi e unità locali) di cui 71.079 sedi di impresa attive; l’imprenditorialità è particolarmente diffusa: 97 imprese attive ogni mille abitanti (90 in Emilia-Romagna, 85 in Italia).
I principali settori di attività economica del territorio Romagna (dati al 31/10/2019) sono quelli dei Servizi (26,2% del totale delle imprese attive), il Commercio (23,6%), le Costruzioni (14,7%), Agricoltura e pesca (12,6%), Alloggio e ristorazione (10,6%) e l’industria Manifatturiera (8,6%).
I numeri delineano una realtà imprenditoriale articolata e intraprendente, caratterizzata da importanti specializzazioni e filiere: un mix produttivo composito nel quale alla rilevanza di un solido posizionamento nel settore primario (agricoltura e pesca) e secondario (manifattura) si affianca il ruolo di rilievo del terziario tradizionale (commercio, turismo) e di quello sempre più promettente del terziario avanzato e dei “grandi servizi” (cultura, università, sanità).
In merito al mercato del lavoro, i tassi di occupazione e disoccupazione, rispettivamente 68,3% e 6,4% nel 2018, mostrano valori migliori dei dati nazionali ma peggiori di quelli regionali. Riguardo poi al sistema bancario, la propensione al credito del territorio Romagna (rapporto tra prestiti e depositi pari a 105,4) risulta maggiore di quella di Emilia-Romagna e Italia, così come più alta è la diffusione degli sportelli bancari (66 ogni 100 mila abitanti).
Nel complesso, le stime a consuntivo confermano una buona crescita del valore aggiunto nel 2018 su base annua (+1,7%), superiore alla Regione (+1,6%), che è al vertice per incremento a livello nazionale, e all’Italia (+0,9%). Per il 2019 si prevede un aumento più contenuto dello 0,3% (Emilia-Romagna +0,5%; Italia +0,2%) e dell’1,0% per il 2020 (Emilia-Romagna +1,1%; Italia +0,6%).
Focus: i dati aggiornati sull’economia della provincia di Forlì-Cesena
Lo scenario generale di incertezza ha determinato, nei primi dieci mesi del 2019, un rallentamento dell’economia provinciale, con performance comunque positive in diversi settori. A fronte delle flessioni del numero delle localizzazioni e delle imprese attive, si registrano buone performance nel settore edile (confermato da un incremento tendenziale del volume d’affari, sebbene da contestualizzare in uno scenario settoriale particolarmente ridimensionato negli ultimi anni) e nelle vendite del commercio al dettaglio nel comparto della grande distribuzione, un aumento delle esportazioni nei primi nove mesi dell’anno, un ridimensionamento dell’incidenza delle sofferenze bancarie e una flessione delle ore di cassa integrazione. Tra le note negative vanno evidenziate le problematiche strutturali del comparto agricolo (aggravate da fenomeni meteorologici avversi e dagli attacchi alle colture di parassiti non autoctoni), il rallentamento della produzione industriale nel manifatturiero, la diminuzione delle presenze turistiche e la contrazione dei prestiti alle imprese.
Nel complesso, gli scenari, predisposti da Prometeia e aggiornati ad ottobre, indicano una crescita a consuntivo per il 2018 sostenuta (superiore a quella media regionale). Per il 2019 prevedono un incremento del valore aggiunto provinciale più contenuto rispetto alla variazione registrata nel 2018 ma in ripresa nel 2020.
I dati in dettaglio
Il tessuto imprenditoriale provinciale, al 31/10/2019, è costituito da 36.729 imprese attive (sedi), in flessione dell’1,0% rispetto al medesimo periodo del 2018; l’imprenditorialità è particolarmente diffusa: 93 imprese attive ogni mille abitanti (90 in Emilia-Romagna, 85 in Italia). Più della metà (il 57,6%) del totale delle imprese attive sono imprese individuali, mentre le società di capitali, pari al 18,3% del totale, rappresentano una quota progressivamente crescente. Riguardo alla dimensione d’impresa, il 93,4% del sistema imprenditoriale provinciale è costituito da imprese con meno di 10 addetti.
In flessione il numero delle imprese artigiane (11.956 al 30/9/2019; -0,9% rispetto allo stesso periodo del 2018), così come si riduce il numero delle imprese cooperative (516 al 31/10/2019; -1,9% annuo).
Le start-up innovative al 2/12/2019 risultano 64 (il 6,8% delle start-up regionali), in calo rispetto a dicembre 2018 (-5,9%).
In merito all’andamento dei principali settori, risulta in flessione dell’1,7% la consistenza delle imprese agricole attive (6.478 unità al 31/10/2019), rispetto al 31/10/2018.
In termini climatici, si segnalano fenomeni estremi nei mesi estivi (quali grandinate e trombe d'aria), associati a ondate di calore; settembre e ottobre molto miti, con persistenza delle problematiche parassitarie; novembre caratterizzato da elevata piovosità.
L’andamento meteo climatico primaverile ha ritardato la vegetazione dei cereali, provocando diverse malattie fungine e mancate concimazioni a causa dello stato dei terreni. Quantità raccolte in diminuzione per il frumento, mentre l’orzo ha registrato buone performance. Semine avviate con difficoltà per le abbondanti piogge di novembre.
Con riferimento alla frutticoltura, si richiama la flessione produttiva nelle varietà precoci ed estive (in particolare Pesche e Nettarine); la situazione appare migliore per le varietà tardive (albicocche), mentre permangono problematiche sanitarie per pere e susine, con relativa flessione produttiva attesa. I problemi parassitari (mosca olearia e cimice asiatica) hanno dimezzato la produzione di olive. La raccolta di uva è in flessione, ma la qualità è giudicata molto buona dagli operatori del settore.
Nel comparto zootecnico, bovini e ovini presentano quotazioni stazionarie; trend positivo dei prezzi negli ultimi sei mesi per i suini. Avicoli: pollo da carne prezzo (franco allevamento) in moderata flessione (-3,5%, media gennaio-novembre 2019 sul medesimo periodo dell’anno precedente); uova prezzo in ridimensionamento (-7,5%, media gennaio-novembre 2019 sul medesimo periodo dell’anno precedente).
I dati congiunturali relativi all’industria manifatturiera, derivanti dall’indagine congiunturale della Camera della Romagna, al 3° trimestre 2019 evidenziano una frenata della produzione (-0,8%, variazione percentuale media degli ultimi 12 mesi rispetto ai 12 mesi precedenti), e un rallentamento delle altre variabili: fatturato +1,9%, ordini interni +1,4%, ordini esteri +2,9% e occupazione +1,6%. La produzione segna una dinamica positiva, invece, nei comparti “macchinari”, “prodotti in metallo”, e “mobili”; performance negative per i comparti “confezioni” e “calzature”. Le aspettative degli imprenditori per il quarto trimestre sono di stagnazione della produzione e dell’occupazione e peggiori di quelle raccolte un anno fa. Dal punto di vista della struttura produttiva, si rileva un calo dell’1,5% della consistenza delle imprese manifatturiere attive al 31/10/2019 (3.557 unità), rispetto al medesimo periodo del 2018.
Per il settore delle costruzioni, si riporta una flessione contenuta del numero delle imprese attive (-0,3% rispetto al 31/10/2018), che alla data in esame sono 5.569. Positiva la dinamica del volume di affari del comparto: +5,8% in termini tendenziali al 3° trimestre 2019, secondo la rilevazione di Unioncamere Emilia-Romagna, con le previsioni degli imprenditori per il quarto trimestre orientate alla stabilità.
Riguardo al commercio al dettaglio, le vendite nel 3° trimestre 2019, rispetto allo stesso periodo del 2018, sono sostanzialmente stabili (+0,1%); le performance risultano differenti sia per quel che riguarda i vari comparti (alimentare: +0,1%, non alimentare: -0,4%, supermercati/iper: +2,2%) sia per quanto concerne la dimensione (piccola distribuzione: -0,9%, media distribuzione: -0,8%, grande distribuzione: +1,6%). In termini di numerosità, invece, le imprese del commercio al dettaglio sono in calo (4.035 aziende al 31/10/2019, -2,5% annuo). Diminuisce, inoltre, anche la consistenza delle imprese nel settore del commercio nel suo complesso (all’ingrosso, al dettaglio e riparazioni autoveicoli), che conta 8.032 imprese al 31/10/2019 (-2,2% rispetto al 31/10/2018).
In aumento l’export provinciale nei primi nove mesi del 2019 (2.749 milioni di euro, +1,3% rispetto ad analogo periodo 2018). Riguardo ai settori principali, risultato positivo per le esportazioni dei prodotti dell’agricoltura (+2,7%), degli apparecchi elettrici (+5,7%), dei prodotti alimentari (+5,5%) e dei mobili (+15,3%); negativo, invece, per i macchinari (-0,7%), i prodotti in metallo (-2,3%), gli articoli sportivi (-8,1%) e il tessile-abbigliamento (-8,0%), causa flessione delle esportazioni delle calzature (-6,9%, 64,7% dell’export del settore). Le esportazioni verso i Paesi della UE (che incidono per il 65,5% del totale dell’export provinciale) crescono del 5,8%, grazie soprattutto al contributo di Francia (+7,5%, principale Paese di destinazione) e Germania (+5,3%); le altre macro aree di destinazione maggiormente significative per incidenza dell’export sono, invece, tutte in diminuzione, ad eccezione dell’America settentrionale (+6,3%): Asia Orientale (-5,1%), Paesi Europei non UE (-3,2%), e Medio Oriente (-9,4%). Anche le importazioni provinciali, nel complesso, risultano in aumento (1.401 milioni di euro nel periodo gennaio-settembre 2019, +3,7% sul medesimo intervallo del 2018).
Le imprese attive dei servizi di alloggio e ristorazione (2.779 unità al 31/10/2019) sono in lieve aumento rispetto al 31/10/2018 (+0,3%). Nel periodo gennaio-ottobre 2019, rispetto ai primi dieci mesi dell’anno precedente, il movimento turistico presenta dati stabili riguardo agli arrivi totali ed è in diminuzione con riferimento alle presenze complessive. Nel dettaglio, la dinamica dei turisti italiani (+0,5% di arrivi, +0,2% di presenze) risulta migliore di quella dei turisti stranieri (-2,5% di arrivi, -6,1% di presenze). A livello ricettivo, sono in diminuzione le presenze nelle strutture alberghiere (-1,4%), dove si concentra il 68,7% delle presenze complessive, e sostanzialmente stabili nelle strutture complementari (-0,2%). In crescita, invece, il volume d’affari del settore turistico nel 3° trimestre dell’anno in corso (+0,9% rispetto allo stesso periodo del 2018), in base alle rilevazioni congiunturali di Unioncamere Emilia-Romagna.
Le imprese attive nel settore “trasporti di merci su strada” sono in calo annuo del 3,3% (1.027 unità al 31/10/19), analogamente alla dinamica del settore principale, trasporti e magazzinaggio (1.320 unità, -1,9%).
I dati ISTAT Forze di lavoro relativi al 2° trimestre 2019, elaborati dal sistema camerale Emilia-Romagna (media mobile degli ultimi 4 trimestri), rilevano per la provincia di Forlì-Cesena:
- un tasso di attività 15-64 anni (74,2%) lievemente inferiore al dato regionale (74,4%) ma superiore alla media nazionale (65,6%);
- un tasso di occupazione 15-64 anni (70,4%) migliore sia del dato regionale (70,2%) sia di quello nazionale (58,8%);
- un tasso di disoccupazione 15 anni e più (5,0%) inferiore alla media regionale (5,5%) e nazionale (10,2%);
- un tasso di disoccupazione giovanile 15-24 anni (13,5%) inferiore a quello dell’Emilia-Romagna (17,1%) e dell’Italia (31,2%).
I dati “destagionalizzati” SILER, elaborati dall’Agenzia Regionale per il lavoro dell’Emilia-Romagna riportano, per il secondo trimestre 2019 (rispetto al trimestre precedente), un incremento delle attivazioni di lavoro dipendente (+0,9%) e un decremento delle relative cessazioni (-1,7%); il saldo occupazionale (differenza tra numero dei rapporti attivati e cessati), del periodo aprile-giugno 2019 è positivo (+179 posizioni lavorative). Il 75,7% delle attivazioni è a tempo determinato.
Nel periodo gennaio-ottobre 2019 risultano autorizzate 783.049 ore di Cassa Integrazione Guadagni, con una marcata flessione rispetto ad analogo periodo 2018 (-32,1%). In forte diminuzione il ricorso sia alla CIG Ordinaria (-21,4%) sia, soprattutto, alla CIG Straordinaria (-43,7%); calano, nel complesso, le ore autorizzate nel settore manifatturiero (-26,7%), nelle costruzioni (-55,0%) e nel commercio (-71,1%).
Riguardo all’andamento del credito, a settembre 2019 i prestiti bancari alle imprese, che ammontano a 7,1 miliardi di euro (il 61,9% del totale clientela) risultano in diminuzione (-3,5% rispetto al medesimo periodo del 2018): la flessione è maggiore per i prestiti alle piccole imprese (-4,9%) rispetto a quelli verso le imprese medio-grandi (-3,1%). Tale contrazione investe il settore manifatturiero (-3,2%) e il macrosettore dei servizi (-3,6%) mentre i prestiti alle costruzioni sono sostanzialmente stabili (+0,1%). Il credito erogato alle famiglie è invece in aumento (+3,7%). Le sofferenze sui prestiti totali, al secondo trimestre 2019, sono state pari al 6,90% (Emilia-Romagna: 6,11%, Italia: 4,83%); infine, il ritmo di crescita delle nuove sofferenze rilevato in provincia nel terzo trimestre 2019 (+2,4%) appare superiore a quello regionale (+1,4%) (fonte: Banca d’Italia – Ufficio Ricerca Economica di Bologna).
Nel complesso, le stime a consuntivo confermano una buona crescita del valore aggiunto nel 2018 su base annua (+1,7%), superiore alla Regione (+1,6%) che è al vertice per incremento a livello nazionale e all’Italia (+0,9%). Per il 2019 si prevede un aumento dello 0,4% più contenuto di quello registrato nel 2018 (Emilia-Romagna +0,5%; Italia +0,2%) e dell’1,0% per il 2020 (Emilia-Romagna +1,1%; Italia +0,6%).
Focus : i dati aggiornati sull’economia della provincia di Rimini
Lo scenario generale di incertezza ha determinato, nei primi dieci mesi del 2019, un rallentamento dell’economia provinciale, con performance comunque positive in diversi settori. Stabile il numero delle localizzazioni e in lieve calo la numerosità delle imprese attive, dinamismo del settore edile (confermato dall’incremento del volume d’affari), aumento delle vendite del commercio al dettaglio nel comparto della grande distribuzione, incremento delle esportazioni nei primi nove mesi dell’anno, moderata crescita delle presenze turistiche e ridimensionamento dell’incidenza delle sofferenze bancarie sui prestiti totali. Tra le note negative vanno sottolineate i rallentamenti delle variabili congiunturali del manifatturiero (produzione, fatturato e ordinativi), le problematiche strutturali del comparto agricolo (aggravate da fenomeni meteorologici avversi e dagli attacchi alle colture di parassiti non autoctoni), la contrazione dei prestiti alle imprese e un rilevante incremento delle ore di cassa integrazione straordinaria.
Nel complesso, gli scenari, predisposti da Prometeia e aggiornati ad ottobre, indicano una crescita a consuntivo per il 2018 sostenuta (superiore a quella media regionale). Per il 2019 prevedono un incremento del valore aggiunto provinciale più contenuto rispetto alla variazione registrata nel 2018 ma in ripresa nel 2020
I dati in dettaglio
Il tessuto imprenditoriale provinciale, al 31/10/2019, è costituito da 34.257 imprese attive (sedi), in diminuzione, seppur lieve, dello 0,4% rispetto al medesimo periodo del 2018; l’imprenditorialità è molto diffusa: 101 imprese attive ogni mille abitanti (90 in Emilia-Romagna, 85 in Italia). Più della metà (il 52,5% del totale delle imprese attive) sono imprese individuali, mentre le società di capitali, pari al 20,7% del totale, rappresentano una quota progressivamente crescente. Riguardo alla dimensione d’impresa, il 92,4% del sistema imprenditoriale provinciale è costituito da aziende con meno di 10 addetti.
In flessione il numero delle imprese artigiane (9.554 unità al 30/9/2019; -1,2% rispetto allo stesso periodo del 2018), così come decresce il numero delle imprese cooperative (282 unità al 31/10/2019; -5,4% annuo).
Le start-up innovative al 2/12/2019 risultano 114 (il 12,1% delle start-up regionali), in aumento rispetto a dicembre 2018 (+4,6%).
Riguardo ai principali settori, al 31/10/2019 si contano 2.475 imprese agricole attive, in diminuzione dell’1,4% rispetto al medesimo periodo del 2018. In flessione anche le imprese del comparto Pesca e acquacoltura (200 unità, -2,9%). Nel mercato ittico all’ingrosso di Rimini, nel periodo gennaio-ottobre 2019, si rileva un incremento delle quantità commercializzate (+9,5% sul medesimo periodo del 2018) e una crescita del valore del pescato (+4,6% rispetto al medesimo periodo del 2018). Nei primi 10 mesi dell’anno, il valore del pescato ammonta a 8,5 milioni di euro.
I dati relativi all’indagine congiunturale Unioncamere Emilia-Romagna, al 3° trimestre 2019, mostrano risultati negativi per gli indicatori dell’industria manifatturiera: rispetto al 3° trimestre 2018, infatti, si assiste ad un decremento della produzione (-2,4%) e del fatturato (-1,0%), mentre la dinamica degli ordinativi risulta sostanzialmente stabile (-0,2%). La variazione della produzione media degli ultimi 12 mesi (rispetto ai 12 precedenti) è pari al -0,4%. Dal punto di vista strutturale, al 31/10/2019, si rileva una diminuzione tendenziale (-1,7%) della consistenza delle imprese manifatturiere attive, che si attestano sulle 2.544 unità.
Per il settore delle costruzioni si riscontra un lieve decremento nel numero delle imprese attive (4.851 al 31/10/2019, -0,5% annuo). In aumento, invece, il volume d’affari: +1,8% nel 3° trimestre del 2019, rispetto ad analogo periodo del 2018, con prevalenti aspettative di stabilità per il quarto trimestre (fonte: indagine congiunturale di Unioncamere Emilia-Romagna).
Riguardo al commercio al dettaglio, le vendite nel 3° trimestre 2019, rispetto al medesimo periodo del 2018, sono stabili (+0,1%); le performance sono differenti sia per quel che riguarda i vari comparti (alimentare: +1,0%, non alimentare: -0,8%, supermercati/iper: +4,3%) sia per quanto concerne la dimensione (piccola distribuzione: -0,5%, media distribuzione: -2,2%, grande distribuzione: +2,3%). In termini di numerosità, invece, risultano in calo le imprese attive del commercio al dettaglio (4.961 aziende al 31/10/2019, -2,2%). Diminuisce, inoltre, anche la consistenza delle imprese nel settore del commercio nel suo complesso (all’ingrosso, al dettaglio e riparazioni autoveicoli), che conta 8.706 imprese al 31/10/2019 (-1,9% rispetto al 31/10/2018).
In aumento l’export nei primi nove mesi del 2019 (1.991 milioni di euro, +4,2% rispetto ad analogo periodo 2018). La dinamica crescente è dovuta soprattutto al buon andamento delle esportazioni dei mezzi di trasporto (+63,4%), in particolare delle navi e imbarcazioni (+68,2%, 97,8% dell’export del settore); tra i principali settori, positive anche le dinamiche dei prodotti in metallo (+17,2%) e dei prodotti alimentari (+5,9%), mentre risultano negative quelle del tessile-abbigliamento (-6,5%), dei macchinari (-1,1%), degli apparecchi elettrici (-6,2%) e degli articoli in gomma e plastica (-5,8%). Le esportazioni verso i Paesi della UE (che incidono per il 53,6% del totale dell’export provinciale) crescono dell’1,9%, grazie soprattutto alle positive performance nei confronti del Regno Unito (+29,4%); in crescita anche le altre macro aree di destinazione maggiormente significative per incidenza dell’export, ad eccezione dei Paesi Europei non UE (-8,7%): America settentrionale (+3,7%), Asia Orientale (+12,3%) e America centro-meridionale (+38,2%). Le importazioni provinciali, nel complesso, risultano invece in calo (762 milioni di euro nel periodo gennaio-settembre, -2,6% annuo).
Le imprese attive dei servizi di alloggio e ristorazione (4.751 unità al 31/10/2019) sono in lieve aumento rispetto al 31/10/2018 (+0,4%). Nel periodo gennaio-ottobre 2019, rispetto ai primi dieci mesi dell’anno precedente, il movimento turistico presenta dati in crescita sia riguardo agli arrivi totali (+1,6%) sia in merito alle presenze complessive (+0,3%). Nel dettaglio, la dinamica dei turisti stranieri (+4,8% di arrivi, +1,5% di presenze) risulta migliore di quella dei turisti italiani (+0,8% di arrivi, -0,1% di presenze). A livello ricettivo, sono in aumento le presenze nelle strutture alberghiere (+0,5%), dove si concentra ben il 93,3% delle presenze complessive, e in calo nelle strutture complementari (-3,1%). In diminuzione, inoltre, il volume d’affari del settore turistico nel 3° trimestre dell’anno in corso (-2,2% rispetto allo stesso trimestre del 2018) in base alle rilevazioni congiunturali di Unioncamere Emilia-Romagna.
Le imprese attive nel settore “trasporti di merci su strada” sono in flessione del 3,5% su base annua (611 unità al 31/10/19), analogamente alla dinamica del settore nel suo complesso (979 unità, -2,2%). Positivi, invece, i dati sul movimento passeggeri all’aeroporto Fellini: +25,7% di arrivi e +26,2% di partenze nel periodo gennaio-ottobre 2019, rispetto al medesimo intervallo del 2018.
I dati ISTAT Forze di lavoro relativi al 2° trimestre 2019, elaborati dal sistema camerale Emilia-Romagna (media mobile degli ultimi 4 trimestri), rilevano per la provincia di Rimini:
- un tasso di attività 15-64 anni (73,6%) inferiore al dato regionale (74,4%) ma superiore a quello nazionale (65,6%);
- un tasso di occupazione 15-64 anni (67,6%) più basso rispetto al dato regionale (70,2%) ma migliore di quello nazionale (58,8%);
- un tasso di disoccupazione 15 anni e più (7,8%) più alto della media regionale (5,5%) ma inferiore alla media nazionale (10,2%);
- un tasso di disoccupazione giovanile 15-24 anni (21,5%) maggiore di quello dell’Emilia-Romagna (17,1%) ma più contenuto del dato Italia (31,2%).
I dati “destagionalizzati” SILER, elaborati dall’Agenzia Regionale per il lavoro dell’Emilia-Romagna riportano, per il secondo trimestre 2019 (rispetto al trimestre precedente), un decremento sia delle attivazioni di lavoro dipendente (-1,0%) sia delle relative cessazioni (-1,4%); il saldo occupazionale (differenza tra numero dei rapporti attivati e cessati) del secondi trimestre è negativo (-207 posizioni lavorative). Il 77,5% delle attivazioni è a tempo determinato.
Sul fronte della Cassa Integrazione Guadagni, nel periodo gennaio-ottobre 2019, risultano autorizzate 1.086.614 ore, con un sensibile incremento rispetto ad analogo periodo 2018 (+23,9%). In forte aumento il ricorso alla CIG Straordinaria (+60,7%), mentre si riduce lievemente la CIG Ordinaria (-1,7%); crescono in maniera decisa le ore autorizzate nel manifatturiero (+78,0%), diminuiscono quelle relative alle attività di costruzioni (-29,6%) e commercio (-78,4%).
Riguardo all’andamento del credito, a settembre 2019 i prestiti bancari alle imprese, che ammontano a 5,1 miliardi di euro (58,8% del totale clientela), risultano in diminuzione (-1,7% rispetto al medesimo periodo del 2018); calano i prestiti verso le piccole imprese (-5,9%), mentre rimangono stabili quelli verso le imprese medio-grandi. Tale contrazione investe il settore delle costruzioni (-5,5%) e il manifatturiero (-3,2%) mentre i prestiti al macrosettore dei servizi sono sostanzialmente stabili (-0,1%). In crescita, invece, i prestiti alle famiglie (+1,6%). Le sofferenze sui prestiti totali, al secondo trimestre 2019, sono state pari al 7,0% (Emilia-Romagna: 6,11%, Italia: 4,83%); il ritmo di crescita delle nuove sofferenze rilevato in provincia nel terzo trimestre 2019 (+1,9%) risulta superiore a quello regionale (+1,4%) (fonte: Banca d’Italia – Ufficio Ricerca Economica di Bologna).
Nel complesso, le stime a consuntivo confermano una buona crescita del valore aggiunto nel 2018 su base annua (+1,7%), superiore alla Regione (+1,6%) che è al vertice per incremento a livello nazionale e all’Italia (+0,9%). Per il 2019 si prevede un aumento dello 0,2% più contenuto di quello registrato nel 2018 (Emilia-Romagna +0,5%; Italia +0,2%) e dello 0,9% per il 2020 (Emilia-Romagna +1,1%; Italia +0,6%).
Attraverso l’Osservatorio Economico la Camera di commercio della Romagna supporta dal punto di vista informativo la governance del proprio territorio di riferimento con analisi articolate e tempestive e con focus di approfondimento per le province di Forlì-Cesena e di Rimini
Per informazioni e approfondimenti: informazioneeconomica@romagna.camcom.it
[Comunicato Stampa n. 101 del 19 dicembre 2019]