Comunicato stampa

L’economia della Romagna – Forlì-Cesena e Rimini nei primi mesi del 2022

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Nonostante le difficoltà dello scenario e alcune criticità, diversi indicatori sono in terreno positivo, con un aumento previsto per il 2022 del 3,2% in termini di ricchezza prodotta.

Il sistema produttivo del territorio Romagna – Forlì-Cesena e Rimini nei primi mesi del 2022, pur con tutte le difficoltà dovute allo scenario generale, fa registrare alcuni segnali positivi. Alcune principali variabili economiche risultano, infatti, in terreno più o meno positivo: imprese attive e localizzazioni, produzione e fatturato manifatturiero, volume d’affari delle costruzioni, vendite del commercio al dettaglio, fatturato del settore turismo, esportazioni e presenze turistiche. Lo scenario è accompagnato dalla decisa riduzione delle ore di cassa integrazione, di cui occorre rimarcare il calo di quella ordinaria, ovvero quella più strettamente legata alla pandemia. Si rilevano però problematiche relative al settore agricolo, legate specificamente alle criticità meteo. Situazione in chiaroscuro, invece, per il credito alle imprese, con Forlì-Cesena che continua a registrare un incremento e Rimini che, al contrario, da settembre scorso, fa rilevare un calo; fondamentale il supporto del Fondo di Garanzia, che, da un lato, ha permesso il pagamento dei debiti contratti e, dall’altro, ha finanziato la ripresa degli investimenti. In tale contesto si inserisce la netta crescita dell’inflazione che colpisce duramente il nostro territorio e che può rappresentare un freno alla ripresa economica.

“I segnali congiunturali sono positivi, ma lo scenario generale è estremamente complesso e instabile e rende difficile individuare un percorso di crescita tendenziale. Viviamo in un mondo in divenire che deve continuamente cercare un equilibrio - commenta Carlo Battistini, presidente della Camera di commercio della Romagna -. In questo contesto, la Camera continua il proprio lavoro a sostegno del sistema imprenditoriale, allargando il proprio impegno sul tema della transizione digitale, in particolare su energia e innovazione, anche con attività sperimentali. Continuiamo, inoltre, il lavoro del nostro Osservatorio economico, aggiungendo una nuova lettura con l’utilizzo di sistemi di intelligenza artificiale per analisi predittive. La Camera vuole essere il soggetto autorevole, credibile e inclusivo, capace di coinvolgere tutti gli attori che operano nel territorio, per cogliere le opportunità per il futuro, oltre le emergenze. In questo processo, le imprese devono sentirsi protagoniste, per questo, con oggi inizia il percorso della Camera di commercio per la definizione del programma pluriennale 2022-2027, che prenderà ufficialmente il via il prossimo 22 agosto con una consultazione pubblica su piattaforma Open. Tra i principi fondamentali alla base del nostro percorso futuro, e dunque del programma pluriennale di mandato, ci sarà lo sviluppo di processi partecipativi sul territorio, perché la Camera di commercio si confermi luogo di dibattito aperto, di confronto, di elaborazione di idee, strumento strategico e agenzia per lo sviluppo territoriale”.

I dati aggiornati del territorio Romagna – Forlì-Cesena e Rimini

Al 01/01/2022 la circoscrizione territoriale della Camera di commercio della Romagna, che interessa le province di Forlì-Cesena e di Rimini, ha una superficie complessiva di 3.300 kmq e comprende 57 comuni (inclusi i due comuni ex provincia di Pesaro di Montecopiolo e Sassofeltrio); la popolazione residente ammonta a 730.837 abitanti, di cui l’11,6% stranieri.

Nel 2020 la stima del valore aggiunto nominale (dati Istituto Tagliacarne) del territorio Romagna è pari a 19,4 miliardi di euro (-8,2% sul 2019), mentre il valore aggiunto nominale pro capite ammonta a 26.615 euro.

Al 30/06/2022 risultano attive 71.906 imprese (sedi), in aumento rispetto al 30/06/2021 (+1,2%). L’imprenditorialità è particolarmente diffusa: 98 imprese attive ogni mille abitanti (90 in Emilia-Romagna, 88 in Italia).

I principali settori di attività economica del territorio Romagna sono, nell’ordine, il Commercio (22,9% del totale delle imprese attive), le Costruzioni (15,4%), Agricoltura e pesca (12,1%), Alloggio e ristorazione (10,5%), Industria Manifatturiera (8,3%) e le Attività immobiliari (8,2%).

I numeri pre crisi Covid delineano una realtà imprenditoriale articolata e intraprendente, caratterizzata da importanti specializzazioni e filiere: un mix produttivo composito nel quale alla rilevanza di un solido posizionamento nel settore primario (agricoltura e pesca) e secondario (manifattura) si affianca il ruolo di rilievo del terziario tradizionale (commercio, turismo) e di quello sempre più promettente del terziario avanzato e dei “grandi servizi” (cultura, università, sanità).

In base alle ultime previsioni Prometeia (rilasciate a luglio) per il 2022 si stima una crescita del valore aggiunto (a prezzi base e costanti) pari al 3,2% (+3,4% Emilia-Romagna, +3,1% Italia), a fronte di un 2021 archiviato con un incremento del 6,1%; aumento previsto anche per l’anno 2023, con una variazione annua minore (+1,9%).

Focus: i dati aggiornati sull’economia della provincia di Forlì-Cesena

Il tessuto imprenditoriale provinciale, al 30/06/2022, è costituito da 36.657 imprese attive (sedi), in lieve aumento rispetto al 30/06/2021 (+0,3%). L’imprenditorialità è particolarmente diffusa: 94 imprese attive ogni mille abitanti (90 in Emilia-Romagna, 88 in Italia). Più della metà (il 56,8%) del totale delle imprese attive in provincia sono imprese individuali, mentre le società di capitale, pari al 20,0% del totale, rappresentano una quota progressivamente crescente. Riguardo alla dimensione d’impresa, ben il 93,9% del sistema imprenditoriale provinciale è costituito da aziende con meno di 10 addetti.

In crescita il numero delle imprese artigiane (11.856 al 30/06/2022, +0,7% sullo stesso periodo dell’anno precedente) mentre si riduce il numero delle imprese cooperative (475 al 30/06/2022, -3,8% annuo).

Le start-up innovative al 20 giugno 2022 risultano 70 (+6,1% annuo); la maggior parte delle stesse (il 78,6%) opera nel macrosettore dei Servizi.

In merito all’andamento dei principali settori, la consistenza delle imprese agricole attive (6.176 unità al 30/06/2022) risulta in flessione del 2,1% rispetto al 30/06/2021.

Sul fronte della zootecnia (51,0% della PLV provinciale) si registra un prezzo in aumento (+58,7% media gennaio-giugno 2022 su medesimo periodo 2021) per il pollo da carne; uova: prezzo in crescita (+16,5% media gennaio-giugno 2022 su stesso periodo 2021).

Le imprese del comparto pesca e acquacoltura, al 30 giugno 2022, sono 91, stabili in termini tendenziali.
Nel mercato ittico all’ingrosso di Cesenatico, nel periodo gennaio-giugno 2022, si rileva una contrazione delle quantità commercializzate (-26,1% sul medesimo periodo del 2021) ed una flessione del valore del pescato (-6,4%), che risulta pari a 2,8 milioni di euro.

I dati relativi all’industria manifatturiera, derivanti dall’indagine congiunturale della Camera della Romagna (rivolta a imprese con più di 9 addetti), al primo trimestre 2022, evidenziano segnali positivi per produzione (+20,0% sul primo trimestre 2021), fatturato (+31,6%), ordini interni (+12,9%) ed esteri (+16,1%); le performance ottenute nel trimestre di analisi, inoltre, influenzano positivamente il trend medio degli ultimi 12 mesi (+21,9% e +27,0% i dati medi, rispettivamente, della produzione e del fatturato). La ripresa della produzione (sui 12 mesi) investe tutti i comparti, con i maggiori incrementi che riguardano, nell’ordine, macchinari (+32,2%), prodotti in metallo (+30,3%), calzature (+26,1%) e mobili (+22,6%). In tale contesto, si inserisce la crescita della dinamica occupazionale degli ultimi 12 mesi (+2,8%). In merito, infine, alla struttura produttiva, si rileva una sostanziale stabilità (+0,1%) della consistenza delle imprese manifatturiere attive al 30/06/2022 (3.444 unità), rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.

Nel settore delle costruzioni (5.798 unità a fine giugno 2022) si riscontra un incremento annuo del numero di imprese attive (+3,4%), correlato ad una espansione del volume d’affari nel primo trimestre dell’anno, sostenuto dagli incentivi statali e dal driver turismo: +4,4% rispetto all’analogo periodo del 2021 (fonte: indagine congiunturale di Unioncamere Emilia-Romagna).

Per ciò che concerne il commercio al dettaglio, le vendite nel primo trimestre 2022, in termini tendenziali, risultano in aumento (+1,2% sul primo trimestre 2021), grazie al comparto non alimentare (+3,3%), mentre diminuisce l’alimentare (-8,2%); riguardo alla dimensione, media e grande distribuzione sono caratterizzate da un incremento (rispettivamente, +4,0% e +4,8%) che si contrappone al calo della piccola (-3,2%). In termini di numerosità, le imprese attive del commercio al dettaglio (3.894 unità al 30/06/2022) risultano in calo annuo dell’1,2%. Diminuisce, inoltre, la consistenza delle imprese nel settore del commercio nel suo complesso (ingrosso, dettaglio e riparazioni autoveicoli), che conta 7.817 imprese al 30/06/2022 (-1,1% rispetto al 30/06/2021).

Nel periodo gennaio-marzo 2022 crescono le esportazioni in provincia di Forlì-Cesena (pari a 1.080 milioni di euro): +13,7% rispetto ai primi tre mesi del 2021, variazione inferiore a quella regionale (+24,0%) e nazionale (+22,9%). Aumentano in modo deciso le esportazioni dei principali prodotti: +18,7% i mobili (10,7% del totale), +20,5% tubi, condotti, profilati cavi e accessori in acciaio (10,4%), +15,6% gli articoli sportivi (6,9%), +20,2% gli apparecchi per uso domestico (6,1%) e +22,0% gli articoli in materie plastiche (5,4%); in crescita anche l’export nei principali Paesi, rappresentati da Francia (+10,1%, 15,8% del totale), Germania (+12,0%, 13,1%) e Stati Uniti (+40,7%, 7,5%). Positivo il saldo commerciale (differenza tra esportazioni e importazioni) registrato nel 1° trimestre 2022, e pari a +441 milioni di euro, in diminuzione del 12,1% rispetto a quello del periodo gennaio-marzo 2021.

Riguardo al turismo, le imprese attive dei servizi di alloggio e ristorazione (2.755 unità al 30/06/2022) risultano in diminuzione rispetto al 30/06/2021 (-0,9%). Positivi, invece, i dati provvisori relativi al movimento turistico che, nel periodo gennaio-maggio 2022, registrano una crescita annua degli arrivi del 140,0% e delle presenze del 138,2%. Gli aumenti, rispetto ai primi cinque mesi del 2021, interessano sia la clientela italiana sia quella straniera, con numeri più alti per quest’ultima. Nel dettaglio: +126,6% gli arrivi italiani e +125,7% le presenze nazionali, +317,2% gli arrivi stranieri e +222,8% le presenze estere. Alla ripresa del turismo si accompagna anche la crescita, nel primo trimestre di quest’anno, del fatturato dell’intero settore (+19,8% rispetto al primo trimestre 2021, indagine congiunturale Unioncamere E-R).

Le imprese attive nel settore “trasporti di merci su strada” risultano in calo annuo del 2,0% (944 unità al 30/06/2022), analogamente alla dinamica del settore principale, trasporti e magazzinaggio (1.233 unità, -1,0%). Positivi, nel periodo gennaio-giugno 2022, i dati sul movimento passeggeri all’aeroporto Ridolfi di Forlì: +140,2% di arrivi (4.784 unità) e +63,7% di partenze (4.058 unità).

I dati ISTAT Forze di lavoro relativi al 2021 (media annuale), rilevano per la provincia di
Forlì-Cesena:
- un tasso di attività 15-64 anni (72,3%) sostanzialmente in linea col dato regionale (72,5%) e superiore alla media nazionale (64,5%);
- un tasso di occupazione 15-64 anni (68,2%) lievemente inferiore al dato regionale (68,5%) e maggiore di quello nazionale (58,2%);
- un tasso di disoccupazione 15 anni e più (5,5%) uguale alla media regionale (5,5%) e minore del dato nazionale (9,5%);
- un tasso di disoccupazione giovanile 15-24 anni (21,4%) più basso di quello dell’Emilia-Romagna (23,2%) e dell’Italia (29,7%).

Forte flessione delle ore autorizzate di Cassa Integrazione Guadagni nel primo semestre 2022 (1,2 milioni di ore): -84,9%, infatti, rispetto ai primi sei mesi del 2021. Nello specifico, cala la CIG ordinaria (-82,9%), che costituisce la maggioranza delle ore autorizzate (83,0%), e quella in deroga (-95,2%, 8,4% del totale) mentre cresce la CIG straordinaria (+2.146,2%), pur risultando, comunque, bassa in termini di incidenza (8,6%). Da evidenziare la diminuzione annua delle ore totali di CIG in tutti i settori economici; ore autorizzate che, nel periodo di analisi, si concentrano in prevalenza nel manifatturiero (85,3%), e, a seguire, ben distanziate, nelle costruzioni (4,2%) e nel commercio (3,7%).

Negativo risulta il saldo attivazioni-cessazioni dei rapporti di lavoro dipendente nel periodo gennaio-marzo 2022, causa perdite di posizioni nei Servizi e da quelle derivanti dal lavoro a tempo determinato: -137 unità (differenza tra 26.586 attivazioni e 26.723 cessazioni).

Come sostegno economico di contrasto alla povertà, nel periodo gennaio-giugno 2022 sono 2.827 i nuclei familiari che hanno percepito almeno una mensilità del reddito di cittadinanza, con un importo medio mensile di 485 euro (+3,7% sull’importo medio mensile 2021); 482 nuclei familiari hanno percepito, invece, la pensione di cittadinanza, con un importo medio mensile di 235 euro (-0,8% sull’importo medio mensile 2021).

Riguardo all’andamento del credito, al 31/03/2022 i prestiti totali ammontano a 11.490 milioni di euro, di cui il 60,2% erogato alle imprese. Rispetto al 31 marzo 2021 si rileva un incremento del 2,3% dei prestiti concessi; nel dettaglio, aumentano i prestiti alle imprese del 2,0% e quelli verso le famiglie del 5,9%. Riguardo ai prestiti alle imprese, si registra un incremento verso il macrosettore dei servizi (+6,1%) e il manifatturiero (+4,2%) e una diminuzione verso le costruzioni (-5,3%). Si evidenzia, poi, la crescita annua dei depositi (+4,7%, 12.638 milioni di euro di consistenza al 31 marzo 2022). L’incidenza delle sofferenze sui prestiti totali, al primo trimestre 2022, risulta pari al 2,7% (Emilia-Romagna: 2,1%, Italia: 1,9%), con un trend in calo; peggiora, però, il tasso di deterioramento del credito rilevato in provincia a fine marzo 2022 (1,3%), rispetto a quello fatto segnare nello stesso periodo dell’anno precedente (0,9%).

In relazione al Fondo di Garanzia per le PMI, la cui operatività è stata modificata e ampliata dalle specifiche disposizioni per il contrasto della crisi da Covid-19, dal 17 marzo 2020 al 30 giugno 2022, in provincia di Forlì-Cesena sono state accolte 23.082 operazioni di finanziamento (9,1% del totale regionale), di cui il 40,6% riferite ad operazioni entro i 30mila euro, per un importo finanziato complessivo pari a 2.327 milioni di euro (101mila euro l’importo finanziato medio).

In tale contesto si inserisce la netta crescita dell’inflazione sul territorio, misurata dall’indice ISTAT NIC (prezzi al consumo per l’intera collettività); sulla base di tale indice, la variazione media inflattiva per il capoluogo di Forlì (estendibile alla provincia di Forlì-Cesena), nel periodo gennaio-giugno 2022, rispetto al primo semestre 2021, è stata pari a +7,1% (Emilia-Romagna: +6,4%, Italia: +6,3%), con il mese di giugno che fa segnare l’aumento più alto (+8,5%). Il maggior incremento tendenziale dei prezzi (periodo gennaio-giugno 2022) riguarda la voce “elettricità, gas e altri combustibili” (+65,5%, +70,4% nel solo mese di giugno di quest’anno).

In base alle ultime previsioni Prometeia (rilasciate a luglio) per il 2022 si stima una crescita del valore aggiunto (a prezzi base e costanti) pari al 3,4% (+3,4% in Emilia-Romagna, +3,1% Italia), a fronte di un 2021 archiviato con un incremento del 6,7%; aumento previsto anche per l’anno 2023, con una variazione annua minore (+2,0%).

Focus: i dati aggiornati sull’economia della provincia di Rimini

Il tessuto imprenditoriale provinciale, al 30/06/2022, è costituito da 35.249 imprese attive (sedi), in aumento rispetto al 30/06/2021 (+2,2%). L’imprenditorialità è particolarmente diffusa: 104 imprese attive ogni mille abitanti (90 in Emilia-Romagna, 88 in Italia). Più della metà (il 51,7%) del totale delle imprese attive in provincia sono imprese individuali, mentre le società di capitale, pari al 22,7% del totale, rappresentano una quota progressivamente crescente. Riguardo alla dimensione d’impresa, ben il 94,4% del sistema imprenditoriale provinciale è costituito da aziende con meno di 10 addetti.

In crescita il numero delle imprese artigiane (9.874 al 30/06/2022, +3,2% sullo stesso periodo dell’anno precedente), così come il numero delle imprese cooperative (278 al 30/06/2022, +1,8% annuo).

Le start-up innovative al 20 giugno 2022 risultano 103 (-4,6% annuo); la maggior parte delle stesse (il 71,8%) opera nel macrosettore dei Servizi.

Riguardo ai principali settori, al 30/06/2022 si contano 2.490 imprese agricole attive, in aumento rispetto al medesimo periodo del 2021 (+2,9%); in flessione, invece, risultano le imprese attive del comparto pesca e acquacoltura (188 unità, -2,1%).
Nel mercato ittico all’ingrosso di Rimini, nel periodo gennaio-giugno 2022, si rileva una flessione delle quantità commercializzate (-15,5% sul medesimo periodo del 2021) ed una riduzione del valore del pescato (-9,8%), che risulta pari a 4,6 milioni di euro.

I dati relativi all’industria manifatturiera, derivanti dall’indagine congiunturale della Camera della Romagna (rivolta a imprese con più di 9 addetti), al primo trimestre 2022, evidenziano segnali positivi per produzione (+12,6% sul primo trimestre 2021), fatturato (+13,8%), ordini interni (+15,3%) ed esteri (+2,2%); le performance ottenute nel trimestre di analisi, inoltre, influenzano positivamente il trend medio degli ultimi 12 mesi (+17,4% e +17,3% i dati medi, rispettivamente, della produzione e del fatturato). In tale contesto, si inserisce la crescita della dinamica occupazionale degli ultimi 12 mesi (+0,8%).

Nel settore delle costruzioni (5.304 unità a fine giugno 2022) si riscontra un incremento annuo del numero di imprese attive (+7,0%), correlato ad una espansione del volume d’affari nel primo trimestre dell’anno, sostenuto dagli incentivi statali e dal driver turismo: +4,3% rispetto all’analogo periodo del 2021 (fonte: indagine congiunturale di Unioncamere Emilia-Romagna).

Per ciò che concerne il commercio al dettaglio, le vendite nel primo trimestre 2022, in termini tendenziali, risultano in lieve aumento (+0,3% sul primo trimestre 2021), grazie al comparto non alimentare (+1,5%), mentre diminuisce l’alimentare (-4,6%); riguardo alla dimensione, nella grande distribuzione si riscontra un incremento (+3,2%) che si contrappone al calo sia della piccola sia della media (rispettivamente, -1,4% e -0,6%). In termini di numerosità, le imprese attive del commercio al dettaglio (4.866 unità al 30/06/2022) risultano in lieve aumento (+0,2% annuo), così come la consistenza delle imprese nel settore del commercio nel suo complesso (ingrosso, dettaglio e riparazioni autoveicoli), che conta 8.676 imprese al 30/06/2022 (+0,2% rispetto al 30/06/2021).

Nel periodo gennaio-marzo 2022 crescono le esportazioni in provincia di Rimini (pari a 645 milioni di euro): +12,2% rispetto ai primi tre mesi del 2021, variazione inferiore a quella regionale (+24,0%) e nazionale (+22,9%). In aumento le esportazioni del principale prodotto, costituito dagli articoli di abbigliamento (+5,6%, 16,0% del totale), al quale si aggiungono le altre macchine di impiego generale (forni, caldaie, condizionatori, macchine e distributori automatiche/ci) (+6,7%, 7,6%) e gli apparecchi per uso domestico (+16,8%, 4,8%); in calo, invece, le macchine utensili e per la formatura dei metalli (-0,7%, 15,5%) e, soprattutto, le navi e imbarcazioni (-19,4%, 6,8%). In crescita l’export nei principali Paesi, rappresentati da Stati Uniti (+20,0%, 13,1% del totale), Francia (+3,4%, 9,1%), Germania (+2,3%, 8,7%) e Regno Unito (+81,7%, 7,3%). Positivo il saldo commerciale (differenza tra esportazioni e importazioni) registrato nel 1° trimestre 2022, e pari a +286 milioni di euro, in diminuzione del 15,3% rispetto a quello del periodo gennaio-marzo 2021.

Positive anche le variabili che afferiscono al turismo. Le imprese attive dei servizi di alloggio e ristorazione (4.786 unità al 30/06/2022) sono in aumento rispetto al 30/06/2021 (+0,8%).

I dati provvisori relativi al movimento turistico nel periodo gennaio-maggio 2022 registrano una crescita annua degli arrivi del 187,2% e delle presenze del 146,1%. Gli aumenti, rispetto ai primi cinque mesi del 2021, interessano sia la clientela italiana sia quella straniera, con numeri più alti per quest’ultima. Nel dettaglio: +170,9% gli arrivi italiani e +128,3% le presenze nazionali, +344,1% gli arrivi stranieri e +244,7% le presenze estere. Alla ripresa del turismo si accompagna anche la crescita, nel primo trimestre di quest’anno, del fatturato dell’intero settore (+24,2% rispetto al primo trimestre 2021, indagine congiunturale Unioncamere E-R).

Le imprese attive nel settore “trasporti di merci su strada” sono stabili (562 unità al 30/06/2022) mentre risulta in lieve crescita la dinamica del settore principale, trasporti e magazzinaggio (933 unità, +0,5%). Molto positivi, nel periodo gennaio-giugno 2022, i dati sul movimento passeggeri all’aeroporto Fellini di Rimini: +1.461,6% di arrivi (36.636 unità) e +1.652,6% di partenze (34.648 unità).

I dati ISTAT Forze di lavoro relativi al 2021 (media annuale), rilevano per la provincia di Rimini:
- un tasso di attività 15-64 anni (71,1%) inferiore al dato regionale (72,5%) e superiore alla media nazionale (64,5%);
- un tasso di occupazione 15-64 anni (65,8%) inferiore al dato regionale (68,5%) e maggiore di quello nazionale (58,2%);
- un tasso di disoccupazione 15 anni e più (7,4%) superiore alla media regionale (5,5%) e minore del dato nazionale (9,5%);
- un tasso di disoccupazione giovanile 15-24 anni (24,6%) maggiore di quello dell’Emilia-Romagna (23,2%) ma più basso del dato Italia (29,7%).

Forte flessione delle ore autorizzate di Cassa Integrazione Guadagni nel primo semestre 2022 (1,8 milioni di ore): -78,2%, infatti, rispetto ai primi sei mesi del 2021. Nello specifico, calano tutte le tipologie di CIG: ordinaria (-70,6%), che costituisce la maggioranza delle ore autorizzate (74,1%), straordinaria (-17,3%, 16,4% del totale) e in deroga (-94,9%, 9,6%). Da evidenziare la diminuzione annua delle ore totali di CIG in tutti i settori economici; ore autorizzate che, nel periodo di analisi, si concentrano in prevalenza nel manifatturiero (82,0%) e, a seguire, ben distanziate, nel commercio (7,7%) e nelle costruzioni (4,2%).

Negativo risulta il saldo attivazioni-cessazioni dei rapporti di lavoro dipendente nel periodo gennaio-marzo 2022, causa perdite di posizioni nei Servizi e da quelle derivanti dal lavoro a tempo determinato: -1.279 unità (differenza tra 24.940 attivazioni e 26.219 cessazioni).

Come sostegno economico di contrasto alla povertà, nel periodo gennaio-giugno 2022 sono 3.659 i nuclei familiari che hanno percepito almeno una mensilità del reddito di cittadinanza, con un importo medio mensile di 488 euro (+3,8% sull’importo medio mensile 2021); 598 nuclei familiari hanno percepito, invece, la pensione di cittadinanza, con un importo medio mensile di 271 euro (stabile rispetto all’importo medio mensile 2021).

Riguardo all’andamento del credito, al 31/03/2022 i prestiti totali ammontano a 8.830 milioni di euro, di cui il 58,4% erogato alle imprese. Rispetto al 31 marzo 2021 si rileva una diminuzione del 2,8% dei prestiti concessi; nel dettaglio, calano i prestiti alle imprese del 5,7% e crescono quelli alle famiglie del 3,5%. Riguardo ai prestiti alle imprese, si registra una diminuzione verso il macrosettore dei servizi (-8,4%) e il manifatturiero (-6,6%) e un incremento verso le costruzioni (+1,3%). Si evidenzia, poi, la crescita annua dei depositi (+5,2%, 11.181 milioni di euro di consistenza al 31 marzo 2022). L’incidenza delle sofferenze sui prestiti totali, al primo trimestre 2022, risulta pari al 2,6% (Emilia-Romagna: 2,1%, Italia: 1,9%), con un trend in calo; peggiora, però, il tasso di deterioramento del credito rilevato in provincia a fine marzo 2022 (1,6%), rispetto a quello fatto segnare nello stesso periodo dell’anno precedente (1,2%).

In relazione al Fondo di Garanzia per le PMI, la cui operatività è stata modificata e ampliata dalle specifiche disposizioni per il contrasto della crisi da Covid-19, dal 17 marzo 2020 al 30 giugno 2022, in provincia di Rimini sono state accolte 21.946 operazioni di finanziamento (8,6% del totale regionale), di cui il 44,8% riferite ad operazioni entro i 30mila euro, per un importo finanziato complessivo pari a 1.658 milioni di euro (76mila euro l’importo finanziato medio).

In tale contesto si inserisce la netta crescita dell’inflazione sul territorio, misurata dall’indice ISTAT NIC (prezzi al consumo per l’intera collettività); sulla base di tale indice, la variazione media inflattiva per il capoluogo di Rimini (estendibile alla provincia), nel periodo gennaio-giugno 2022, rispetto al primo semestre 2021, è stata pari a +6,0% (Emilia-Romagna: +6,4%, Italia: +6,3%), con il mese di giugno che fa segnare l’aumento più alto (+7,5%). Il maggior incremento tendenziale dei prezzi (periodo gennaio-giugno 2022) riguarda la voce “elettricità, gas e altri combustibili” (+64,7%, +70,3% nel solo mese di giugno di quest’anno).

In base alle ultime previsioni Prometeia (rilasciate a luglio) per il 2022 si stima una crescita del valore aggiunto (a prezzi base e costanti) pari al 3,1% (+3,4% in Emilia-Romagna, +3,1% Italia), a fronte di un 2021 archiviato con un incremento del 5,3%; aumento previsto anche per l’anno 2023, con una variazione annua minore (+1,9%).

Attraverso l’Osservatorio Economico la Camera di commercio della Romagna supporta dal punto di vista informativo la governance del proprio territorio di riferimento con analisi articolate e tempestive e con focus di approfondimento per le province di Forlì-Cesena e di Rimini.

Osservatorio economico: https://www.romagna.camcom.it/informazione-economico-statistica/osservatorio-congiunturale/index.htm?ID_D=294

Rapporto sull'economia 2021: https://www.romagna.camcom.it/informazione-economico-statistica/rapporto-sulleconomia/index.htm?ID_D=268

Per informazioni e approfondimenti: informazioneeconomica@romagna.camcom.it

 

[Comunicato stampa n. 86 del 9 agosto 2022]


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