Comunicato stampa

Lo Sviluppo sostenibile in Romagna – Forlì-Cesena e Rimini

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In occasione del Festival dello Sviluppo Sostenibile (daIl’8 al 24 maggio), eventi itineranti organizzati dall’Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile, ASVIS, la Camera di commercio della Romagna – Forlì-Cesena e Rimini, rende noti i risultati di alcune variabili di riferimento, come certificazioni di impresa, green economy e agricoltura biologica. A livello provinciale si aggiungono i dati sul consumo del suolo e gli indicatori della qualità della vita e, con riferimento ai comuni capoluogo, quelli sugli obiettivi di Agenda 2030 e quelli ambientali di ecosistema urbano.

“Lo sviluppo sostenibile rappresenta una vera e propria dimensione della competitività e, perciò, della crescita economica. L’agenzia internazionale dell’energia, IEA, indica che investimenti mirati nelle energie rinnovabili e nell'efficienza energetica potrebbero far crescere l'economia globale dell'1,1%, salvare 9 milioni di posti di lavoro l'anno e ridurre le emissioni di gas serra di 4,5 miliardi di tonnellate. Inoltre, secondo, l'Organizzazione Internazionale del Lavoro, OIL, la transizione verso l’economia verde è in grado di generare, entro il 2030, 24 milioni di posti di lavoro. Anche per questi motivi e per sensibilizzare cittadini, associazioni e imprese sulle tematiche della sostenibilità ambientale, economica e sociale, abbiamo deciso di rendere noti i risultati di alcune variabili di riferimento. Nello specifico, si tratta di certificazioni di impresa, green economy e agricoltura biologica, a cui si aggiungono, a livello provinciale, i dati sul consumo del suolo e gli indicatori della qualità della vita e, con riferimento ai comuni capoluogo, quelli riguardanti gli obiettivi di Agenda 2030 e quelli ambientali di ecosistema urbano – dichiara Carlo Battistini, presidente della Camera di commercio della Romagna –. La sostenibilità è anche un elemento permeante dell’innovazione, che, infatti, nel medio periodo, è resa sostenibile dall’approccio di Open Innovation. Un approccio che, grazie alla condivisione e al ‘ri-uso’ di risorse all’interno dell’ecosistema permette, appunto, la sostenibilità economica dell’innovazione nel tempo e l’attivazione di meccanismi di innovazione distribuita, sostenibile anche dal punto di vista di disponibilità di talenti. L’Open Innovation permette anche di introdurre le dimensioni di sostenibilità nei percorsi di sviluppo di nuovi servizi e prodotti digitali, grazie all’attivazione dell’intero ecosistema composto da startup, università, enti di ricerca, fornitori, consulenti e altre parti esterne. Per questo, la Camera della Romagna, ha individuato tra gli ambiti di azione per il quinquennio, la partecipazione a percorsi di innovazione e rigenerazione territoriale per uno sviluppo sostenibile. La Camera, infatti, promuove e partecipa alla realizzazione di iniziative di open-governance e open-innovation per valorizzare la costruzione e lo sviluppo di reti con gli altri attori chiave, stimolare processi di engagement di tutti gli stakeholder locali, su temi strategici per lo sviluppo sostenibile del territorio sul piano economico, sociale ed ambientale. Il tutto nel rispetto delle vocazioni del territorio, promuovendo forme di collaborazione, integrazione e aggregazione di impresa, anche in distretti o filiere, valorizzando eccellenze e specializzazioni”.

Lo Sviluppo Sostenibile nel territorio Romagna – Forlì-Cesena e Rimini

Nell’area Romagna – Forlì-Cesena e Rimini, a fine 2022, si registrano 1.891 certificazioni di impresa, con un incremento, rispetto al 2021, del 5,6%, inferiore a quello regionale (+6,7%) e nazionale (+10,7%). Il 63,1% delle certificazioni complessive è ISO 9001 (certificazione di qualità), il 17,0% ISO 14001 (certificazione ambientale) e il 16,5% ISO 45001 (certificazione di sicurezza del lavoro).

In merito alla green economy, gli ultimi dati disponibili, aggiornati a settembre 2022, rilevano 1.123 imprese green, che rappresentano il 17,3% delle imprese green regionali; rispetto a settembre 2021 si registra una crescita del 2,5% (+3,0% in Emilia-Romagna). Più della metà delle imprese green si concentra nell’Agroalimentare (56,4% del totale), a cui seguono Ciclo rifiuti (6,4%), Energia rinnovabile ed efficienza energetica (6,4%), Mobilità (5,9%) e Gestione del verde (4,2%).

Al 31/12/2021 nel territorio Romagna (FC-RN) sono presenti 1.131 aziende agricole biologiche, considerando i Produttori agricoli, pari al 20,1% del totale regionale, con una crescita annua dell’1,2%; l’incidenza percentuale delle imprese biologiche sul totale delle imprese agricole è del 13,0%, superiore a quella che si riscontra in Emilia-Romagna (10,4%).

La SAU biologica ammonta a 35.561 Ha, in aumento del 2,8%.

Lo Sviluppo Sostenibile in provincia di Forlì-Cesena

In provincia di Forlì-Cesena, a fine 2022, si registrano 1.059 certificazioni di impresa, con un incremento, rispetto al 2021, dell’1,0%, inferiore a quello regionale (+6,7%) e nazionale (+10,7%). Il 56,8% delle certificazioni complessive è ISO 9001 (certificazione di qualità), il 19,4% ISO 14001 (certificazione ambientale) e sempre il 19,4% ISO 45001 (certificazione di sicurezza del lavoro).

In merito alla green economy, gli ultimi dati disponibili, aggiornati a settembre 2022, rilevano 804 imprese green, che rappresentano il 12,4% delle imprese green regionali; rispetto a settembre 2021 si registra una crescita del 2,3% (+3,0% in Emilia-Romagna). Più della metà delle imprese green si concentra nell’Agroalimentare (59,1% del totale); seguono Energia rinnovabile ed efficienza energetica (6,2%), Ciclo rifiuti (6,0%), Gestione del verde (5,0%) e Mobilità (4,7%).

Al 31/12/2021 in provincia sono presenti 828 aziende agricole biologiche, considerando i Produttori agricoli (14,7% del totale regionale, 2° posizione dopo Parma), con un lieve calo annuo dello 0,4%; l’incidenza percentuale delle imprese biologiche sul totale delle imprese agricole è del 13,3%, superiore a quella che si riscontra in Emilia-Romagna (10,4%).

La SAU biologica ammonta a 26.527 Ha, in aumento del 2,7%.

Molto interesse rivestono i dati inerenti il consumo del suolo che, essendo una risorsa limitata e non rinnovabile, rappresenta una componente chiave per lo sviluppo urbano e agricolo e per la sostenibilità ecologica. In merito, i dati 2021 ci dicono che nella provincia forlivese la percentuale di suolo consumato, rispetto alla superficie totale (al netto dei corpi idrici), risulta essere del 7,3%, minore del dato regionale (8,9%) e sostanzialmente in linea con quello nazionale (7,1%).

Nella classifica della qualità della vita 2022, redatta dal Sole 24 Ore su 107 province italiane, Forlì-Cesena si colloca al 34° posto (40° posizione nel 2021); frutto del risultato dell’elaborazione di una serie di indicatori raggruppati in sei aree tematiche (espressione del tessuto sociale), l’analisi della qualità della vita rappresenta, nel complesso, un valido indicatore del benessere delle persone riguardo alla vivibilità nei contesti urbani.

Proseguendo, molto interessante è l’analisi a livello locale dei 17 obiettivi di sviluppo sostenibile, definiti dall’Agenda ONU 2030, resa possibile attraverso i rapporti curati da FEEM – SDSN Italia. Nel dettaglio, sulla base dell’ultimo report, pubblicato a novembre 2022, nel comune di Forlì 14 obiettivi hanno un grado di raggiungimento superiore al 50%, di cui 2 (SDG1 – Povertà zero e SDG6 – Acqua pulita e igiene) superiore all’80%; in tale contesto, la percentuale complessiva di raggiungimento degli obiettivi (calcolata come media semplice della somma di tutti gli obiettivi) si attesta al 59,6%.

In ultimo, troviamo i dati derivanti dal rapporto di Legambiente “Ecosistema Urbano 2022”, basato su dati comunali 2021, redatto sulla base di una serie di indicatori che coprono le sei principali componenti ambientali presenti in una città (aria, acqua, rifiuti, mobilità, ambiente urbano, energia); nella classifica decrescente, stilata su 105 capoluoghi italiani, Forlì raggiunge un buon risultato, posizionandosi all’8° posto (seconda posizione tra i comuni capoluogo emiliano-romagnoli, dopo Reggio Emilia).

Lo Sviluppo Sostenibile in provincia di Rimini

In provincia di Rimini, a fine 2022, si registrano 832 certificazioni di impresa, con un deciso incremento, rispetto al 2021, pari al 12,1%, superiore a quello regionale (+6,7%) e nazionale (+10,7%). Il 71,2% delle certificazioni complessive è ISO 9001 (certificazione di qualità), il 14,1% ISO 14001 (certificazione ambientale) e il 12,9% ISO 45001 (certificazione di sicurezza del lavoro).

In merito alla green economy, gli ultimi dati disponibili, aggiornati a settembre 2022, rilevano 319 imprese green, che rappresentano il 4,9% delle imprese green regionali; rispetto a settembre 2021 si registra una crescita del 2,9% (+3,0% in Emilia-Romagna). Quasi la metà delle imprese green si concentra nell’Agroalimentare (49,5% del totale); seguono Mobilità (8,8%), Ciclo rifiuti (7,5%), Energia rinnovabile ed efficienza energetica (6,9%) ed Edilizia (6,0%).

Al 31/12/2021 in provincia sono presenti 303 aziende agricole biologiche, considerando i Produttori agricoli (5,4% del totale regionale, ultima posizione), con un aumento annuo del 5,6%; l’’incidenza percentuale delle imprese biologiche sul totale delle imprese agricole è del 12,5%, superiore a quella che si riscontra in Emilia-Romagna (10,4%).

La SAU biologica ammonta a 9.034 Ha, in aumento del 3,1%..

Molto interesse rivestono i dati inerenti il consumo del suolo che, essendo una risorsa limitata e non rinnovabile, rappresenta una componente chiave per lo sviluppo urbano e agricolo e per la sostenibilità ecologica. In merito, i dati 2021 ci dicono che nella provincia riminese la percentuale di suolo consumato, rispetto alla superficie totale (al netto dei corpi idrici), del 12,4%, maggiore del dato regionale (8,9%) e nazionale (7,1%).

Nella classifica della qualità della vita 2022, redatta dal Sole 24 Ore su 107 province italiane, Rimini si colloca al 46° posto (43° posizione nel 2021); frutto del risultato dell’elaborazione di una serie di indicatori raggruppati in sei aree tematiche (espressione del tessuto sociale), l’analisi della qualità della vita rappresenta, nel complesso, un valido indicatore del benessere delle persone riguardo alla vivibilità nei contesti urbani.

Proseguendo, molto interessante è l’analisi a livello locale dei 17 obiettivi di sviluppo sostenibile, definiti dall’Agenda ONU 2030, resa possibile attraverso i rapporti curati da FEEM – SDSN Italia. Nel dettaglio, sulla base dell’ultimo report, pubblicato a novembre 2022, nel comune di Rimini 11 obiettivi hanno un grado di raggiungimento superiore al 50%, di cui 2 (SDG6 – Acqua pulita e igiene e SDG17 – Partnership per gli obiettivi) superiore all’80%; in tale contesto, la percentuale complessiva di raggiungimento degli obiettivi (calcolata come media semplice della somma di tutti gli obiettivi) si attesta
al 56,8%.

In ultimo, troviamo i dati derivanti dal rapporto di Legambiente “Ecosistema Urbano 2022”, basato su dati comunali 2021, redatto sulla base di una serie di indicatori che coprono le sei principali componenti ambientali presenti in una città (aria, acqua, rifiuti, mobilità, ambiente urbano, energia); nella classifica decrescente, stilata su 105 capoluoghi italiani, Rimini raggiunge un buon risultato, posizionandosi all’11° posto (terza posizione tra i comuni capoluogo emiliano-romagnoli, dopo Reggio Emilia e Forlì).

Fonte: Accredia – ART-ER – Osservatorio GreenER – Assessorato Agricoltura Regione Emilia-Romagna – Legambiente – ISPRA – FEEM - SDSN Italia – Il Sole 24 Ore

Elaborazione: Osservatorio economico della Camera di commercio della Romagna – Forlì-Cesena e Rimini a cura dell’Ufficio Informazione Economica

Osservatorio economico: https://www.romagna.camcom.it/informazione-economico-statistica/osservatorio-congiunturale/index.htm?ID_D=294

Rapporto economia: https://www.romagna.camcom.it/informazione-economico-statistica/rapporto-sulleconomia/index.htm?ID_D=268

Per informazioni e approfondimenti: informazioneeconomica@romagna.camcom.it

 

[Comunicato stampa n. 41 del 8 maggio 2023]