Prezzi al consumo nei primi sei mesi del 2022
Netta crescita dell’inflazione nel primo semestre dell’anno nelle due province di Forlì-Cesena e Rimini. L’aumento riguarda quasi tutti i capitoli di spesa, in particolare quelli riferiti all’energia elettrica, gas e altri combustibili, con un trend crescente fino a marzo, una lieve flessione ad aprile e una decisa ripartenza da maggio; in tale contesto, giugno rappresenta il mese con il maggior incremento tendenziale. Diversità nei due territori di riferimento, con Forlì-Cesena che fa segnare aumenti superiori a quelli regionali e nazionali e Rimini con variazioni altrettanto positive ma inferiori agli incrementi registrati sia in Emilia-Romagna sia in Italia. Queste, in sintesi, le principali dinamiche che emergono dall’analisi degli indici ISTAT dei prezzi al consumo per i capoluoghi di Forlì e Rimini ed estendibili alle relative province, elaborate dall’Ufficio Informazione Economica della Camera di commercio della Romagna.
Nell’ambito dell’Osservatorio Economico, la Camera di commercio della Romagna – Forlì-Cesena e Rimini ha elaborato alcuni dati circa l’andamento dell’inflazione nei territori di riferimento dell’Ente, relativi ai primi sei mesi del 2022.
La dinamica dei prezzi al consumo in provincia di Forlì-Cesena
Nei primi sei mesi del 2022 la variazione media dell’indice dei prezzi al consumo ISTAT per l’intera collettività (NIC) per il capoluogo di Forlì (estendibile alla provincia di Forlì-Cesena), rispetto al primo semestre 2021, è stata pari a +7,1%, superiore a quella registrata in Emilia-Romagna (+6,4%) e in Italia (+6,3%); trend che risulta essere crescente fino a marzo (gennaio: +5,5%, febbraio: +6,7%, marzo: +7,2%), in lieve flessione ad aprile (+7,0%) e in decisa ripresa nei mesi di maggio (+7,8%) e, soprattutto, giugno (+8,5%). La spinta inflazionistica deriva da un incremento dei prezzi della quasi totalità dei capitoli di spesa che concorrono a determinare il risultato dell’indice, soprattutto di quelli afferenti ai beni energetici.
Da evidenziare che nei primi sei mesi dell’anno la variazione media tendenziale rilevata in provincia è stata la seconda più alta tra quelle riscontrate in regione (dopo quella di Piacenza: +7,5%); per ciò che riguarda, invece, la variazione annua nel mese di giugno, Forlì-Cesena si colloca al quarto posto, preceduta da Bologna (+8,9%), Ravenna (+8,8%) e Piacenza (+8,6%).
Sulla base delle divisioni di spesa, il maggior incremento medio tendenziale dei prezzi (periodo gennaio-giugno 2022) riguarda le voci “abitazione, acqua, elettricità, gas e altri combustibili” (+26,4%), all’interno della quale spiccano in modo evidente “elettricità, gas e altri combustibili” (+65,5%); quest’ultime hanno inciso in modo preponderante sulla crescita inflattiva, seguendone lo stesso trend e arrivando a segnare una variazione del +70,4% nel mese di giugno.
A seguire, in termini di variazione media semestrale ‘22-21, troviamo le seguenti divisioni: “trasporti” (+9,6%), “ricettività e ristorazione” (+7,9%), “prodotti alimentari e bevande analcoliche” (+7,6%), “mobili e articoli per la casa” (+4,1%), “abbigliamento e calzature” (+2,0%), “servizi sanitari e spese per la salute” (+2,0%), “bevande alcoliche e tabacchi” (+1,4%) e “ricreazione, spettacoli e cultura” (+1,2%). Sostanzialmente stabile l’”istruzione” (-0,1%) mentre risultano in diminuzione le “comunicazioni” (-4,1%).
L’inflazione acquisita per il 2022, cioè la variazione media dell’indice nell’anno ipotizzando che l’indice stesso rimanga, nei mesi futuri, al medesimo livello dell’ultimo dato mensile, risulta essere del +7,2%.
In ultimo, la variazione media dei primi sei mesi del 2022, rispetto al periodo gennaio-giugno 2021, dell’indice dei prezzi al consumo ISTAT per famiglie di operai e impiegati (FOI) per il capoluogo forlivese, e quindi per la provincia in generale, è pari a +6,7% (giugno: +8,2%).
La dinamica dei prezzi al consumo in provincia di Rimini
Nei primi sei mesi del 2022 la variazione media dell’indice dei prezzi al consumo ISTAT per l’intera collettività (NIC) per il capoluogo di Rimini (estendibile all’intera provincia), rispetto al primo semestre 2021, è stata pari a +6,0%, inferiore a quella registrata in Emilia-Romagna (+6,4%) e in Italia (+6,3%); trend che risulta essere crescente fino a marzo (gennaio: +5,0%, febbraio: +5,2%, marzo: +6,0%), in flessione ad aprile (+5,5%) e in decisa ripresa nei mesi di maggio (+6,5%) e, soprattutto, giugno (+7,5%). La spinta inflazionistica deriva da un incremento dei prezzi della quasi totalità dei capitoli di spesa che concorrono a determinare il risultato dell’indice, soprattutto di quelli afferenti ai beni energetici.
Da evidenziare che nei primi sei mesi dell’anno la variazione media tendenziale rilevata in provincia è stata tra le più basse tra quelle riscontrate in regione, collocandosi al settimo posto, in coabitazione con Parma (davanti a Reggio Emilia: +5,5%); stessa posizione per ciò che riguarda la variazione annua nel mese di giugno, davanti a Parma (+7,4%) e Reggio Emilia (+7,2%).
Sulla base delle divisioni di spesa, il maggior incremento medio tendenziale dei prezzi (periodo gennaio-giugno 2022) riguarda le voci “abitazione, acqua, elettricità, gas e altri combustibili” (+27,1%), all’interno della quale spiccano in modo evidente “elettricità, gas e altri combustibili” (+64,7%); quest’ultime hanno inciso in modo preponderante sulla crescita inflattiva, seguendone lo stesso trend e arrivando a segnare una variazione del +70,3% nel mese di giugno.
A seguire, in termini di variazione media semestrale ‘22-21, troviamo le seguenti divisioni: “trasporti” (+8,8%), “prodotti alimentari e bevande analcoliche” (+5,7%), “ricettività e ristorazione” (+3,9%), “mobili e articoli per la casa” (+2,6%), “istruzione” (+2,2%), “servizi sanitari e spese per la salute” (+1,1%), “bevande alcoliche e tabacchi” (+0,9%) e “ricreazione, spettacoli e cultura” (+0,8%). Risultano invece in diminuzione “abbigliamento e calzature” (-0,6%) e, soprattutto, le “comunicazioni” (-4,1%).
L’inflazione acquisita per il 2022, cioè la variazione media dell’indice nell’anno ipotizzando che l’indice stesso rimanga, nei mesi futuri, al medesimo livello dell’ultimo dato mensile, risulta essere del +6,1%.
In ultimo, la variazione media dei primi sei mesi del 2022, rispetto al periodo gennaio-giugno 2021, dell’indice dei prezzi al consumo ISTAT per famiglie di operai e impiegati (FOI) per il capoluogo riminese, e quindi per la provincia in generale, è pari a +5,6% (giugno: +7,1%).
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Nota esplicativa:
- il NIC è un indice dei prezzi al consumo che misura l’inflazione a livello dell’intero sistema economico; in altre parole, considera l’Italia come se fosse un’unica grande famiglia di consumatori, all’interno della quale le abitudini di spesa sono ovviamente molto differenziate. Per gli organi di governo il NIC rappresenta il parametro di riferimento per la realizzazione delle politiche economiche;
- il FOI è un indice dei prezzi al consumo basato su un paniere di beni e servizi che rappresenta i consumi di una famiglia, la cui persona di riferimento è un lavoratore dipendente (extragricolo). È, quindi, un indice più specifico del NIC, utilizzato come base per adeguare periodicamente i valori monetari, come ad esempio gli affitti o gli assegni dovuti al coniuge separato.
Fonte: ISTAT
Elaborazione: Osservatorio economico della Camera di commercio della Romagna – Forlì-Cesena e Rimini a cura dell’Ufficio Informazione Economica
Osservatorio economico: https://www.romagna.camcom.it/informazione-economico-statistica/osservatorio-congiunturale/index.htm?ID_D=294
Rapporto economia: https://www.romagna.camcom.it/informazione-economico-statistica/rapporto-sulleconomia/index.htm?ID_D=268
Il comunicato è disponibile nel sito della Camera di commercio della Romagna, sezione Informazione Economica
Per informazioni e approfondimenti: informazioneeconomica@romagna.camcom.it
[Comunicato stampa n. 78 del 19 luglio 2022]