Agricoltura: le dinamiche del Settore
Disponibile on line, nel sito della Camera di commercio della Romagna, l’ultima edizione del Quaderno di Statistica Agricoltura, per la provincia di Forlì-Cesena e per quella di Rimini. Il Quaderno Agricoltura raccoglie i dati e le elaborazioni annuali circa i principali aspetti del settore agricolo provinciale: le coltivazioni, i mezzi di produzione, le macellazioni (di grandi e piccoli animali), il patrimonio zootecnico, le imprese agricole iscritte al Registro delle Imprese, gli imprenditori agricoli e la produzione lorda vendibile (PLV) sono i principali temi trattati.
"Attraverso i propri "Quaderni di statistica" la Camera della Romagna implementa sistematicamente i principali indicatori del territorio, alimentando un patrimonio e una serie storica di dati preziosi che, nel caso dell’agricoltura, riguardano un settore particolarmente importante per il nostro sistema economico e sociale. In Romagna, inoltre, il valore di questo settore va ben oltre quello puramente economico: l’agricoltura, infatti, svolge anche una funzione di presidio del territorio e contribuisce a delinearne e a salvaguardarne il profilo ambientale e il paesaggio. La salvaguardia e la tutela del territorio è un valore oggettivo che va ascritto al merito dei nostri bravi agricoltori. – commenta Alberto Zambianchi, presidente della Camera di commercio – Occorre poi sottolineare che intorno a questo settore si sono sviluppati un modello imprenditoriale positivo, come la cooperazione agricola, e tutta la filiera agroalimentare, che rappresenta una delle specializzazioni e caratteristiche distintive della nostra economia. Bisogna, inoltre, ricordare che, nel territorio, l'agricoltura e l'industria alimentare sono sempre state capaci di forte innovazione e di intercettare i cambiamenti culturali e di consumo e sostenibilità, accrescendo, di pari passo, anche le conoscenze e le competenze delle nostre imprese e della nostra forza lavoro. Tutti fattori che potenziano la competitività delle imprese e continuano a fare dell’agricoltura uno dei settori di punta per la nostra economia. Per tutte queste ragioni, dobbiamo sempre mantenere alta l'attenzione verso questo mondo".
Quaderno Agricoltura della provincia di Forlì-Cesena
La serie storica parte dalla fine dagli anni sessanta del secolo scorso, rendendo possibile confronti ed analisi di medio-lungo periodo del settore agricolo locale, monitorandone le dinamiche ed i cambiamenti strutturali avvenuti.
L’agricoltura in provincia di Forlì-Cesena: un’analisi di medio periodo (2018-2012)
L’analisi di medio periodo (2012-2018) riporta un ridimensionamento del settore agricolo provinciale in termini di imprese attive ma con l’aumento del numero e dell’incidenza di produttori biologici e agriturismi. In crescita la dimensione media dell’impresa e l’incidenza di forme giuridiche societarie. Tra le persone titolari di cariche nelle aziende agricole, cresce l’incidenza degli over 69enni. Si riducono le superfici in produzione, in particolare per Cereali e Pesco. In flessione la produzione lorda vendibile (PLV), pur rimanendo inalterati i rapporti di composizione tra le sue principali determinanti; all’interno della PLV provinciale si conferma la rilevanza della zootecnia - sebbene il patrimonio zootecnico si sia ridimensionato - e, in particolare, del comparto avicolo.
Il settore agricolo provinciale genera Il 3,4% del valore aggiunto totale (fonte Istituto Tagliacarne), con una incidenza superiore al dato regionale (2,5%) e nazionale (2,1%). Gli occupati in agricoltura sono l’8,3% del totale provinciale (fonte: ISTAT); il 60,7% sono lavoratori dipendenti.
Al 31/12/2018 in provincia di Forlì-Cesena sono presenti 6.549 imprese agricole attive, pari al 17,7% del totale (14,1% in Emilia-Romagna e 14,4% in Italia); di queste 764 sono produttori biologici (l’11,7%, a fronte di una media regionale pari all’8,9%) e gli agriturismi risultano 181 (il 2,8% del totale, 2,0% in Emilia-Romagna e 3,2% a livello Italia). Un quinto (il 20,7%) delle imprese agricole locali sono imprese femminili (21,8% in regione e 28,7% a livello nazionale).
Nel periodo 2012-2018 le imprese agricole attive si sono ridotte del 16,2%; l’incidenza del settore è passata dal 19,7% del 2012 al 17,7% del 2018. Allo stesso tempo, il settore in esame è divenuto maggiormente strutturato, per effetto anche di operazioni di concentrazione aziendale; la dimensione media delle imprese (addetti alle imprese) è passata da 2,0 a 2,4 nel periodo in esame (rimanendo superiore alla media regionale e nazionale). La numerosità e l’incidenza delle società (di persone e capitali) è aumentata negli anni (incidenza dal 15,9% del 2012 al 20,6% del 2018), mentre si sono ridotte le ditte individuali (incidenza dall’83,2% al 78,3%). La presenza di imprese femminili agricole è scesa dal 21,8% del 2012 al 20,7% del 2018.
Il comparto è caratterizzato da una classe imprenditoriale non giovane: le persone over 69enni titolari di cariche attive (titolari di impresa individuale, soci e amministratori) nel 2018 sono il 27,5% del totale (nel 2012 erano il 26,3%); analogamente le persone under30 con cariche sono il 2,4% (erano il 2,2% nel 2012).
Gli occupati in agricoltura sono rimasti, in termini relativi, sostanzialmente stabili: nel 2012 essi erano pari all’8,6% del totale provinciale; 8,3% nel 2018.
Nel periodo in esame, i produttori biologici sono aumentati del 39,7%; la loro incidenza sul totale delle imprese agricole attive è passata dal 7,0% del 2012 all’11,7% del 2018. Analogamente, risulta incrementata anche la SAU (superficie agricola utilizzata) dedicata al biologico (+54,2% nel periodo in esame).
Gli agriturismi nel periodo in esame sono aumentati del 15,3%; la loro incidenza sul totale delle imprese agricole è cresciuta dal 2,0% del 2012 al 2,8% del 2018.
L’analisi di medio periodo identifica alcuni cambiamenti sostanziali nella superficie agricole utilizzata (SAU). Nel comparto delle erbacee si è ridotta quella delle orticole (in pieno campo e in serra) ma le rese per ettaro sono aumentate in modo più che proporzionale; le coltivazioni di cereali si sono ridotte in termini di SAU (-14,0%) a favore delle colture erbacee industriali (semi di girasole e colza) (+60,3%). Nel comparto frutticolo, infine, sono diminuite le superfici di Pesche e Nettarine (-39,3%) a favore delle altre coltivazioni arboree (+19,2%).
La Produzione Lorda Vendibile (PLV) provinciale del 2018 risulta pari a 524,7 milioni di euro correnti Dal 2012, in termini nominali, essa si è ridotta del 16,1%, mentre in termini reali (vale a dire al netto dell’inflazione del periodo in esame, N.d.R.) la flessione è stata del 18,8%. La produttività (PLV per ettaro in produzione) si è ridotta del 4,2% nel periodo in esame.
In termini di valore della PLV, si è ridimensionato il contributo dei cereali (-37,9%), con una incidenza che è passata dal 3,8% della PLV del 2012 al 2,8%; le Pesche e le Nettarine (-32,8% la flessione della PLV nel periodo in esame), hanno anche esse ridimensionato la loro incidenza sulla PLV provinciale (dal 6,4% del 2012 al 5,1% del 2018); le uve da vino, invece, hanno manifestato performance produttive mediamente stabili (-0,9% in termini di valore), con una incidenza della relativa PLV che è passata dal 3,7% del 2012 al 4,3% del 2018.
Il patrimonio zootecnico si è ridimensionato nel periodo in esame: quello bovino si è ridotto del 10,6% (in termini di numerosità dei capi); quello suino dell’11,1%; gli ovini del 35,8%; stabile, invece, la numerosità dei caprini. La flessione dei capi di conigli è stata pari al 19,7%. La capacità produttiva degli allevamenti di avicoli (pollo da carne, galline ovaiole e tacchini) si è ridotta mediamente del 9,6%, anche in seguito all’adeguamento alle nuove norme di sanità animale.
All’interno del comparto zootecnico (che genera mediamente il 64,0% della PLV provinciale), quello avicolo ha visto ridurre la sua PLV del 14,0% (in termini nominali); la PLV avicola generata in provincia di Forlì-Cesena costituisca il 39,0% di quella totale e il 61,5% di quella zootecnica (incidenze sostanzialmente invariate dal 2012). Tra le produzioni zootecniche, infine, la PLV delle uova si è ridotta, nel periodo in esame, dell’8,4% (in termini nominali); la sua incidenza sulla PLV totale è passata dal 16,0% del 2012 al 17,3% del 2018.
Fonte: Camera di commercio della Romagna - Quaderno di Statistica Agricoltura 2018 e 2012, ISTAT, Istituto Tagliacarne, Infocamere (Stock View), Regione Emilia-Romagna
Elaborazioni: Ufficio Informazione Economica - Camera di commercio della Romagna
La pubblicazione completa è consultabile nel sito della Camera della Romagna nella sezione Informazione Economica
Per informazioni e approfondimenti: informazioneeconomica@romagna.camcom.it
Quaderno Agricoltura della provincia di Rimini
La serie è iniziata nel 2017, in seguito alla nascita della Camera di commercio della Romagna (sorta dall’accorpamento delle ex Camere di Forlì-Cesena e di Rimini). Da tale periodo sono iniziate la sistematica raccolta e la disponibilità delle statistiche agricole locali, riportate nel relativo Quaderno.
L’agricoltura in provincia di Rimini: alcuni elementi strutturali
Con riferimento all’anno 2018, le imprese agricole in provincia costituiscono il 7,3% del totale. Una su dieci è classificata come produttore biologico (superiore alla media regionale). Gli agriturismi sono il 3,0% del totale, superiore all’incidenza regionale e in linea con il dato nazionale. Le imprese agricole hanno una ridotta dimensione media (addetti alle imprese) e per la maggioranza si costituiscono come ditte individuali. Il settore agricolo provinciale si caratterizza per la ridotta presenza di giovani titolari di cariche sociali (soci, titolari e amministratori).
La Produzione Lorda Vendibile (PLV) provinciale del 2018 risulta pari a 108,4 milioni di euro correnti (+11,7% rispetto al 2017); il 56,2% di questa deriva dalle coltivazioni erbacee.
Il comparto Pesca, costituisce l’8,2% del totale delle imprese agricole; nel 2018, il valore del pescato commercializzato nel mercato ittico di Rimini è stato pari a 10,1 milioni di euro (+3,8% rispetto al 2017).
Il settore genera l’1,1% del valore aggiunto totale della provincia (fonte Istituto Tagliacarne), a fronte di una incidenza del 2,5% per la regione e del 2,1% per l’Italia. Gli occupati in agricoltura sono l’1,7% del totale provinciale (fonte: ISTAT); il 77,4% sono lavoratori dipendenti.
Al 31/12/2018 in provincia di Rimini sono presenti 2.510 imprese agricole attive, pari al 7,3% del totale (14,1% in Emilia-Romagna e 14,4% in Italia). Le imprese del settore sono in flessione dello 0,6% rispetto allo stesso periodo del 2017 (-1,7% a livello regionale e -0.5% a livello nazionale). Il 9,8% delle imprese agricole della provincia è classificato come produttore biologico (in regione l’incidenza è pari all’8,9%). Alla data in esame si contano 75 agriturismi (il 3,0% del totale), superiore all’incidenza regionale (2,0%) e in linea con il dato nazionale (3,2%).
Il 79,0% delle imprese agricole provinciali si costituisce come ditta individuale, a testimoniare l’elevata diffusione di imprese diretto-coltivatrici a carattere familiare: la dimensione media dell’impresa agricola (addetti per impresa) è, infatti, pari a 1,7 addetti (1,8 Emilia-Romagna, 1,5 Italia).
Il settore agricolo provinciale si caratterizza per la ridotta presenza di giovani nelle cariche sociali (qui intese titolare, socio e amministratore). Al 31/12/2018, le persone con meno di 30 anni sono il 3,1% del totale delle persone attive, mentre il 26,5% sono over 69enni.
La Produzione Lorda Vendibile (PLV) provinciale del 2018 risulta pari a 108,4 milioni di euro correnti (+11,7% rispetto al 2017). La PLV delle erbacee (pari al 56,2% del totale, +8,3% la dinamica) è stata influenzata positivamente dal buon andamento produttivo delle colture foraggere e dalla funghicoltura; in flessione, invece, la PLV di orticole e cereali. Nel comparto frutticolo (che incide per il 12,2% della PLV provinciale) si apprezza un incremento della PLV (+24,0%), dovuto al recupero produttivo di vite e olivo. In crescita la PLV del comparto zootecnico (+13,6%, incidenza 31,6%), con positive performance delle carni (avicoli) e dei prodotti zootecnici (uova e miele).
Infine, il comparto Pesca, al 31/12/2018 si costituisce di 206 imprese attive (l’8,2% del totale di quelle del settore agricoltura e l’11,6% dei relativi addetti), in flessione del 2,8% rispetto al 2017. Nel mercato ittico di Rimini, nel 2018, il valore del pescato commercializzato è stato pari a 10,1 milioni di euro (+3,8% rispetto al 2017).
Fonte: Camera di commercio della Romagna - Quaderno di Statistica Agricoltura 2018 e 2012, ISTAT, Istituto Tagliacarne, Infocamere (Stock View), Regione Emilia-Romagna
Elaborazioni: Ufficio Informazione Economica - Camera di commercio della Romagna
La pubblicazione completa è consultabile nel sito della Camera di commercio della Romagna, consultabile nel sito della Camera della Romagna nella sezione Informazione Economica
Per informazioni e approfondimenti: informazioneeconomica@romagna.camcom.it
[Comunicato Stampa n. 91 del 27 novembre 2019]